Il futuro del food retail, tra delivery, digitale e open innovation

In occasione del lancio del report globale sull’agrifood-tech elaborato da Talent Garden e Forward Fooding abbiamo raggiunto i protagonisti per saperne di più sul futuro dell’agroalimentare e specialmente del food retail
Il futuro del food retail, tra delivery, digitale e open innovation

Il food delivery domina. Se il report di DigitalFoodLabs aveva evidenziato come nel 2019 il food delivery avesse concentrato il 50% degli investimenti, The State of Global Foodtech Report 2020″, pubblicato alcuni giorni fa da Talent Garden e Forward Fooding è andata oltre, “confermando” tale dato per tutta la passata decade.

FOOD DELIVERY CANNIBALE

Sono 65 infatti, i miliardi investiti a livello globale nell’agrifoodtech dal 2010 al 2020, di cui il 40% nel solo comparto del food delivery dove spiccano, i 4,2 miliardi raccolti da Delivery Hero, i 2,51 miliardi di Doordash (tra cui il Round H da 400 milioni di dollari chiuso lo scorso giugno, propedeutico allo sbarco a Wall Street avvenuto a dicembre e gli 1,5 miliardi di Deliveroo, ai quali vanno aggiunti i 180 milioni del Round H chiuso pochi giorni fa.

Non solo delivery ovviamente, con il comparto del plant-based che ha fatto registrare 2,4 miliardi di investimenti.

Cosa ci riserva il futuro nel campo del food delivery e del restaurant-tech, un settore sempre più florido anche in Italia? Lo abbiamo chiesto a Alessio D’Antono, fondatore e CEO di Forward Fooding, una delle personalità più di spicco nella scena foodtech mondiale.

NIENTE PROFITTO SOLO DATI

“Il food delivery ha un problema di business model – ci spiega Alessio – che, come ampiamente dimostrato non è sostenibile. Il vero valore aggiunto delle grandi piattaforme sono i dati, e in quest’ottica va visto ad esempio l’investimento di Amazon in Deliveroo. L’operazione non ha motivazioni finanziarie o economiche, dato che al momento il delivery non genera profitti, bensì dalle possibilità di creare future linee di business e predire la domanda di determinati beni analizzando appunto i dati.”

Riguardo al futuro del food delivery, Alessio concorda sul fatto che dopo le IPO arriveranno le grandi acquisizioni (vedi cover story Food Service di Marzo 2020). “Le IPO e le acquisizioni saranno passaggi obbligati per tutte le grandi piattaforme. La raccolta di denaro pubblico è infatti l’unico modo per continuare a crescere, data la grande necessità di capitali e le acquisizioni sono la conseguenza naturale della polarizzazione del mercato, che però possono generare più di un problema a livello di antitrust”. (vedasi Amazon/Deliveroo ndr)

OPEN INNOVATION NELLA RISTORAZIONE? ASSOLUTAMENTE

Nel report pubblicato da TAG e Forward Fooding, c’è un’intera sezione dedicata ai progetti di Open Innovation portati avanti da grandi corporate del food con startup foodtech. Ci può essere un futuro anche nella ristorazione per questo genere di collaborazioni, spinta magari dai colossi mondiali, come Burger King, McDonald’s o Starbucks?

La risposta di Alessio è ovviamente scontata. “Le grandi catene del food retail si sono accorte che il vecchio modello “brick and mortar” è ormai sorpassato, in quanto genera troppo dispendio di risorse a dispetto dei profitti. Le nuove tecnologie sviluppate dalle startup possono portare sia a un miglioramento dell’esperienza utente all’interno del punto vendita, pensiamo ad esempio ai kiosk digitali, sia a generare nuove opportunità di business nell’off-premises (take-away, delivery, etc…). Soprattutto per i millennials, l’esperienza digitale è ormai imprescindibile, ma i colossi del food retail non hanno ovviamente la capacità di sviluppare tali tecnologie in-house. Ed è qui che entrano in gioco le startup, che possono garantire innovazione tecnologica sfruttare la scalabilità del processo garantita dalle grandi catene”.

UN FOOD SEMPRE PIÙ TECH

Sul futuro del cibo in forma ampia si è espressa Noa Segre, Corporate Transformation Senior Strategist di Talent Garden. “Il 2020 è stato un anno che ha spinto in avanti sia l’innovazione che la creatività affinando questo segmento ed è sicuro che la domanda di prodotti più sostenibili, alimenti affidabili e trasparenti continuerà a crescere. Noi di Talent Garden crediamo che questa crescita sia una grande opportunità per l’Europa in generale e per l’Italia nello specifico, per continuare e spingere in avanti le risorse naturali di questi ecosistemi dell’innovazione e creare i prossimi leader di mercato globale nel mondo della produzione alimentare e dell’Agricoltura in grado di generare un sistema alimentare sano e sostenibile. Questi progressi richiedono la collaborazione e la piena partnership di tutti i vari attori dell’innovazione; decision maker, stakeholder, aziende e startup, che svolgono un ruolo cruciale nel progresso di questo settore in continua evoluzione”.

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