DoorDash e una IPO oltre le più rosee aspettative

Polverizzato ogni record e previsione, con una raccolta di 3.4 miliardi di dollari, seconda solo nel 2020 a quella quella della software house Snowflake
DoorDash e una IPO oltre le più rosee aspettative

È un dicembre di gran fermento per il mondo del food delivery. A inizio mese è stato ufficializzato il “food delivery deal dell’anno”, con l’acquisizione di Postmates da parte di Uber e alcuni giorni fa il food delivery è forse entrato in una nuova dimensione con il lancio della piattaforma italiana Giusta. Ma ci ha pensato DoorDash a calare l’asso di briscola su un piatto già ricco.

LA SECONDA IPO DELL’ANNO

La IPO del colosso americano del food delivery, annunciata a metà novembre, ha polverizzato quasi ogni record e previsione, raccogliendo ben 3,4 miliardi di dollari e meritandosi il titolo di “seconda IPO dell’anno”, dopo quella della software house Snowflake.

Il titolo avrebbe dovuto avere un valore di apertura tra i 75 e gli 85 dollari dollari per azione, successivamente alzato a 90-95 per aprire infine la IPO a 102 dollari. Alla chiusura dell’IPO di venerdì il titolo ha chiuso a 175 dollari per poi scendere a 160 dollari lunedì, con una capitalizzazione attuale che al momento segna 55 miliardi di dollari.

ANALISTI POCO EUFORICI

Analisti ed esperti restano comunque molto scettici su questa operazione, così come sul futuro della compagnia. Alcuni analisti di Wall Street spiegano che un rimbalzo tecnico sul titolo è ovviamente scontato (vedasi il -10% di lunedì), mentre tra i corridoi della borsa americana pare si parli già di “bolla del food delivery”. Altri esperti del settore predicano cautela, stante la cronica impossibilità delle piattaforme di generare profitti, senza dimenticare l’aumento costante della concorrenza.

DOORDASH IN CRESCITA

Quello che si appresta a chiudersi è comunque un anno d’oro per la piattaforma, dopo il riconoscimento di “fast growing company” assegnatole nel 2019 dall’azienda Morning Consult. A fine settembre la compagnia ha fatto registrare un fatturato di 1,9 miliardi di dollari e una perdita di 149 milioni, contro, rispettivamente, i 587 e i 533 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso. I fondi raccolti durante la IPO verranno concentrati prevalemente in due comparti: IT, con lo sviluppo di ulteriori funzionalità della piattaforma e marketing, per consolidarsi nei mercati esistenti ed espandersi.

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