Cioccolatitaliani, Poke House e This is not a Sushi Bar: l’impatto del Coronavirus

Il mondo della ristorazione milanese si è dimostrato compatto e unito come non mai nel fronteggiare l’emergenza Coronavirus

Abbiamo già scritto dell’incontro senza precedenti dello scorso lunedì, durante il quale le più importanti insegne della ristorazione commerciale meneghina si sono riunite per discutere strategie e iniziative comuni per fronteggiare quella che in pochi giorni è diventata una vera e propria psicosi.

In tale iniziativa, oltre che dai 3 padri promotori Antonio Civita, Vincenzo Ferrieri e Nanni Arbellini, un ruolo determinante lo ha giocato la politica locale e in particolare Gianmarco Senna, Consigliere Regionale e Presidente della Commissione Attività Produttive Regione Lombardia, nonchè fondatore del format Ghe Sem, e quindi naturalmente consapevole delle problematiche comuni della ristorazione e della somministrazione.

“Come Regione Lombardia abbiamo dovuto agire tempestivamente con l’ordinanza per ragioni di salute pubblica, ma poi mi sono esposto personalmente e battuto su due punti che ritenevo fondamentali. Il primo è stato far capire che con una sommnistrazione assisita al banco il problema era bypassabile. C’è voluto qualche giorno ma siamo riusciti a farla passare. In Consiglio Regionale ho poi proposto una mozione, votata all’unanimità, che propone al governo di applicare alla zona gialla le stesse agevolazioni di quella rossa come la sospensione delle tasse, la moratoria sui mutui per cercare di contenere i disagi e rilanciare un settore che rischia una crisi profonda. Per tutto il lavoro di taglia e cuci e di mediazione tra le diverse forze politiche mi appunto volentieri una medaglia sul petto”.

Gianmarco Senna, Consigliere Regionale e Presidente della Commissione Attività Produttive Regione Lombardia e fondatore di Ghe Mel

Ma cosa ne pensano i rappresentanti dei format di ristorazione di questa situazione?

CIOCCOLATITALIANI: SERVE RISPOSTA DAL GOVERNO

Tra i promotori dell’iniziativa “Unione Brand della Ristorazione Italiana” c’è Vincenzo Ferrieri, CEO di Cioccolatitaliani che afferma Speriamo che il governo metta in campo tutti gli ammortizzatori sociali possibili a sostegno dell’imprese. Noi dal canto nostro faremo quello che ogni imprenditore e impresa della comunità deve fare: essere vicino alle istituzioni senza polemica, garantire il servizio alla comunità nella massima tutela di dipendenti e clienti ed infine aiutare con un contributo economico le associazioni di volontari che stanno lavorando senza sosta! Finché avremo ossigeno nei polmoni continueremo a respirare ed ad aiutare la comunità. Però l’ossigeno non durerà più di 2 mesi se non si placa questa psicosi che chiude la gente in casa”.

Vincenzo Ferrieri, CEO di Cioccolatitaliani

POKE HOUSE: MILANO SVUOTATA, RIPERCUSSIONI ANCHE SUL DELIVERY

Per Matteo Pichi – co-founder e CEO di Poke House, un format dove il delivery ha un’incidenza tutt’altro che trascurabile – iniziative come quella di Pane&Trita, a Milano, non funzionerebbero.

Se il retail è il settore che sicuramente ha beneficiato maggiormente di tale situazione, la ristorazione è quello che sta pagando il prezzo più alto. Credo fermamente che a Milano, accanto a chi ha fatto incetta nei supermercati, vi sia anche una parte considerevole della popolazione che, ove possibile e favorita anche dallo smart-working e dalle scuole chiuse, abbia lasciato la città, spostandosi verso mete montane o tornando nei luoghi d’origine. Non si spiegherebbe altrimenti l’assenza anche di ordini in consegna.

Per quanto riguarda l’iniziativa dello scorso lunedì, ci siamo sentiti in dovere di dare un segnale e fare qualcosa di impatto per la città di Milano, che ci ha dato molto. La nostra intenzione è mostrare una Milano viva, che respira e reagisce, nel rispetto ovviamente delle direttive comunali, regionali e nazionali.”

Matteo Pichi, co-founder e CEO di Poke House

THIS IS NOT A SUSHI BAR: IN QUESTO MOMENTO CRITICO OTTIMO IL NOSTRO RIUNIRCI

Sulla stessa lunghezza d’onda è Armando Zappalà, CEO di This is Not a Sushi Bar: Chi viene a Milano per lavorare grazie allo smart-working resta a casa, mentre gran parte dei milanesi è partita in ferie o resta chiusa in casa, e questo sicuramente non ci aiuta. Ci terrei a sottolineare la cattiva e disordinata gestione delle informazioni che ha generato un vero e proprio panico, in parte ingiustificato, mentre occorrerebbe sicuramente un maggior coordinamento – afferma amaramente Armando – Pur in una situazione estremamente negativa, trovo che sia bellissimo essere riusciti a sedersi attorno ad un tavolo per remare insieme e discutere come venirne fuori e soprattutto il fatto di non sentirsi soli. Per tale motivo vorrei ringraziare pubblicamente Antonio Civita, Vincenzo Ferrieri e Nanni Arbellini per aver promosso e organizzato tale fantastica iniziativa sottolineando inoltre il grane impegno profuso da Gianmarco Senna al quale vorrei dedicare davvero un grandissimo applauso.

Armando Zappalà, Amministratore unico di This is Not a Sushi Bar

In chiusura, “stiamo positive anche in questa new situation” come dice Il buon Germano Lanzoni ne Il Milanese Imbruttito.

di Antonio Iannone

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