Carne sul menu, anche il Geranium dice basta

Il tristellato danese ha deciso di abolire completamente la carne, nel solco tracciato da altri ristoranti stellati nei mesi scorsi
Carne sul menu, anche il Geranium dice basta

King’s Joy a Pechino, Atelier Crenn a San Francisco, Eleven Madison Park a New York e ora il Geranium di Copenaghen, seppur con modalità leggermente diverse.

Oltre le tre stelle Michelin, cos’altro hanno in comune questi quattro templi della gastronomia mondiale? Semplice: hanno abolito la carne.

UN 2022 A BASE VEGETALE

Se per vari motivi, la scelta del tristellato newyorkese è stata quella che ha fatto più rumore, il ristorante danese, punto di riferimento del fine dining nordico nonché numero due della speciale classifica “The World’s 50 Best Restaurant”, non dovrebbe essere da meno.

A partire da gennaio infatti, la carta del ristorante non presenterà più prodotti a base di carne. “Ho iniziato una dieta a base vegetale cinque mesi fa e mi sento benissimo“, ha affermato lo chef patron Rasmus Kofoed alcuni giorni prima della riapertura l’anno scorso, come ripreso dal Robbreport. “Ho trovato l’ispirazione nell’insegnare alle persone a cucinare a casa cibi sani a base vegetale, che sarà la missione all’Angelika“.

FINE DINING PLANT-BASED

Angelika, l’altro concept dello chef, focalizzato esclusivamente sul pranzo, non presenterà, quindi, più pietanza a base di carne, mentre resteranno quelle a base di pesce.

Lo chef pare sia rimasto abbastanza criptico sul nuovo menù del tristellato, ma i rumors non escludono una scelta simile per il nuovo menù da 22 portate che verrà presentato alla riapertura a gennaio. 

Ciò che è certo è che il mondo della ristorazione si sta lentamente adattando ai nuovi gusti e tendenze alimentari, come il flexitarianesimo, che vedono il consumatore sempre più attento all’ambiente e ai cambiamenti climatici.

Le recenti iniziative lanciate da Heura e Future Farm dimostrano come plant-based e fine dining siano mondi sempre più vicini…

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