La catena Pizzium apre le porte al private equity Equinox

Il fondo lussemburghese entra nel capitale della società milanese con il 40% per accelerarne la crescita

La pizza piace al private equity. Che sia quella surgelata destinata alla grande distribuzione, come Valpizza acquisita dai fondi Aksia, o quella delle catene di pizzerie con tanto di forno a legna in bella vista, le migliori prede sono sotto i riflettori dei gestori delle società di gestione del risparmio interessate al settore alimentare e retail. In questo clima è maturato l’affare che ha portato il fondo lussemburghese Equinox III ad acquisire il 40% dell’insegna milanese Pizzium. Una catena di pizzerie tipo napoletane che ha avuto buona fortuna in questi ultimi anni, tanto da arrivare a 22 locali in Italia dopo pochi anni dalla fondazione, e nonostante la pandemia di Covid che ha impattato in modo serio proprio sulla ristorazione. Equinox è entrata con una quota di minoranza, finalizzata ad affiancare gli attuali soci fondatori Stefano Saturnino e Nanni Arbellini nel processo di ulteriore crescita che dovrebbe portare all’apertura di altri 20 locali in due anni per raggiungere un fatturato di 40 milioni di euro dai 10,6 milioni del 2020 (1 milone di margine operativo lordo). Secondo il Sole 24 Ore l’operazione ha visto in parte la vendita di quote dei due fondatori e in parte un aumento di capitale da 6 milioni di euro sottoscritto da Equinox.

SATURNINO, IL “SERIAL FOUNDER” DI PIZZERIE

Stefano Saturnino è un nome molto noto nell’ambito della ristorazione milanese, con una passione per le pizzerie. Un imprenditore seriale del settore insieme ai suoi soci a geometria variabile Arbellini e Ilaria Puddu, che oltre a Pizzium ha contribuito a creare anche i marchi Crocca, Marghe, Giolina, più di nicchia rispetto a quello nel quale ha investito Equinox. Precedentemente – siamo nel 2011 – Saturnino aveva creato l’insegna di bar Panini Durini, altro brand molto amato a Milano e non solo, che nel 2018 è stato ceduto ad un cosiddetto “club deal” organizzato dal finanziere Nino dell’Arte di Astraco. L’operazione Equinox conferma, quindi, il senso per la finanza dell’imprenditore pizzaiolo e dei suoi soci.

INSEGNE ALLA RICERCA DI PRIVATE EQUITY

L’interesse del private equity Equinox per una catena di pizzerie non è singolare. Il caso di scuola, in Italia, è rappresentato da Rossopomodoro, l’insegna fondata a Napoli da Franco Manna nel 1997 ora di proprietà del fondo OpCapita. Quest’ultimo l’ha acquisita nel 2018 dal private equity Change Capital che l’aveva comprata, a sua volta dal fondo Quadrivio. Poi c’è il brand romano di pizze al taglio Alice, comprato dal fondo Idea Taste of Italy, azionista di minoranza de La Piadineria dopo aver ceduto il controllo a Permira. Ma anche altre catene di pizzerie stanno cercando soci nel mondo della finanza, come suggerisce da qualche tempo la stampa finanziaria: innanzitutto la milanesissima Spontini dei soci Massimo Innocenti e Andrea Caraceni (quest’ultimo a.d di Cfo Sim), che ha al suo attivo una trentina di pizzerie tra Italia ed estero, e Gino Sorbillo, nome celebre di Napoli che ha aperto una decina di pizzerie e che ora cerca una spalla finanziaria per accelerare la crescita.

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