Panini Durini cambia proprietario

Il fondatore ha ceduto ad un club deal promosso da Astraco, una società che si occupa di organizzare imprenditori intorno a progetti di sviluppo

Un altro passaggio di mano nel mondo delle catene di ristorazione. Dopo la recente acquisizione de La Piadineria da parte del fondo di private equity Permira e il passaggio di Dispensa Emilia a Investindustrial, adesso è il momento di Panini Durini, giovane insegna milanese del segmento delle caffetterie che in pochi anni si è ritagliata un suo spazio nel capoluogo lombardo con 14 punti di vendita cittadini cui se ne aggiungono tre in centri commerciali.

Venti nuovi punti vendita, anche all’estero

La maggioranza delle quote di Pancioc (proprietaria del marchio Panini Durini) è infatti passata dal fondatore Stefano Saturnino, che resterà come socio di minoranza, ad una società veicolo promossa da Nino dell’Arte attraverso la sua Astraco. L’acquirente della maggioranza è un ‘club deal’ come lo si definisce negli ambienti della finanza d’impresa. Ovvero un soggetto economico che raccoglie capitale da un insieme di imprenditori legati da uno specifico scopo. Che in questo caso è il proseguimento del piano di sviluppo dell’insegna milanese, che nei prossimi tre anni dovrà aprire 20 punti di vendita in Italia e all’estero, per accrescere la propria massa critica prima di essere nuovamente ceduta o quotata in Borsa.

Panini Durini sarà guidata da un nuovo amministratore delegato, Domenico Mazzeo, investitore del club deal promosso da Astraco e manager di successo nel settore food retail, con alle spalle numerose esperienze tra le quali il mozzarella bar Obicà. La società acquisita ha fatturato 7,4 milioni nel 2016, 9,5 milioni nel 2017 e dovrebbe arrivare, secondo le previsioni della società, a 11 milioni ne 2018.

Il club deal

Il modello di Astraco, si legge in una nota, “è quello di club deal trasparente, flessibile e con incentivi fortemente legati alle performance. Gli investitori partecipanti, ad oggi famiglie imprenditoriali, selezionano direttamente i progetti di investimento a cui aderire in base al proprio gradimento, alla comprensione delle leve operative di creazione di valore ed al contributo strategico proveniente dalle rispettive esperienze nei settori industriali di appartenenza”.

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