Poke House acquisisce la catena londinese Ahi Poké

Continua il processo di espansione all’estero del format fondato da Matteo Pichi e Vittoria Zanetti. Questa volta è il turno del Regno Unito
Poke House acquisisce la catena londinese Ahi Poké

A tutto poke. L’ormai celebre cibo hawaiano e i format a esso collegati stanno catalizzando praticamente tutte le attenzioni del fuori casa nostrano. Dopo la chiusura del round di investimento da 20 milioni di euro, che ha preceduto di qualche giorno quello da 16 milioni di I Love Poke, Poke House piazza un altro colpo da 90.

OBIETTIVO 40 MILIONI DI FATTURATO

Teatro dell’operazione questa volta è l’Inghilterra e precisamente Londra, sede di Ahi Poké, acquisito, per una cifra non rivelata, dal format fondato da Matteo Pichi e Vittoria Zanetti. D’altro canto, l’espansione internazionale è da sempre in cima agli obiettivi del format, come peraltro confermato in occasione della chiusura del round sopra citato.

Nello specifico, Poke House ha in programma sette aperture nella capitale londinese, con la prima programmata per giugno a Notting Hill. E in termini prettamente finanziari, il format conta di raggiungere i 40 milioni di fatturato entro fine anno.

PIETRE MILIARI PER POKE HOUSE

Il nuovo round di finanziamento e l’espansione nel mercato del Regno Unito con l’acquisizione di Ahi Poké e l’imminente lancio del primo ristorante Poke House nella capitale“, ha commentato Matteo Pichi, “hanno fissato due pietre miliari nell’entusiasmante percorso di crescita del marchio. Sono grato a Eulero Capital e FG2 Capital per aver scelto di sostenere questo progett e a Milano Investment Partners Sgr per la loro continua fiducia in noi”.

Abbiamo capito subito che il poke poteva essere un prodotto con un grande potenziale, ma allo stesso tempo molte altre catene stavano iniziando a introdurlo nei loro menu”, ha aggiunto Picchi. “Ecco perché abbiamo deciso di differenziare fortemente la nostra offerta fast casual di alta qualità e di investire molto in tecnologia. Il nostro approccio basato sui dati ci ha permesso di scalare a un ritmo molto più elevato rispetto a una classica catena di ristoranti e di adattare la strategia aziendale in modo molto reattivo ed efficace. Ciò si è dimostrato cruciale, soprattutto in tempi così complicati e impegnativi per il settore della ristorazione. Ora non vediamo l’ora di espandere ulteriormente la nostra portata in Europa e di presentare il nostro concetto a nuovi clienti “.

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