Pescaria e miscusi: resilienza e nuovi modelli di business

Il secondo webinar organizzato da “Appetite For Disruption”, sempre con la collaborazione di Food Service e PWC, ha messo in evidenza due casi che potremmo definire di “resilienza”
Pescaria e miscusi: resilienza e nuovi modelli di business

Il primo webinar “prepasquale”, con le tre maggiori piattaforme italiane Glovo, Delivero e Just Eat, avevo indicato il food delivery come una delle opzioni per restare a galla e rilanciarsi dopo l’emergenza. Nel secondo appuntamento, andato in onda il 24 aprile, è stata la volta di Pescaria e Miscusi, che hanno parlato delle loro ricette per uscire dalla crisi e della resilienza necessaria.

Il webinar è stato aperto dal fondatore di Appetite For Disruption, Cris Nulli con una citazione di Boris Cyrulnik:La risposta alla catastrofe non consiste nel ristabilire l’ordine precedente, ma nel crearne uno che prima non c’era.”

PESCARIA: DELIVERY SARÀ ELEMENTO CARATTERIZZANTE DELLE FASI 2 E 3

Pescaria e i suoi panini di mare possono essere definiti delle vere e proprie star del web. E non potrebbe essere altrimenti per un format giovane sia come fondazione che come team, con una fortissima componente “digital” e il food delivery che non solo riveste un ruolo centrale, ma che iperbolicamente si potrebbe definire quasi un business a parte. La partnership esclusiva con Glovo, la pianificazione dedicata, l’upselling con le proposte della cantina fino addirittura al panino del mese disponibile solo in delivery, sottolineano l’importanza che riveste il delivery per il format milanese, in procinto di espandersi a Roma e Bologna. Qualche numero? +15% del fatturato 2019 a Milano, 750k di fatturato dal delivery e 92 ordini di media al giorno, con un picco di 210, record per lo scorso anno. E durante il lockdown? +32% sul delivery, +30% sulla cantina, +20% di media sul fatturato previsto con punte del +35%. Il tutto senza chiudere un giorno.

Il webinar è stato anche l’occasione per parlare del nuovo servizio di delivery lanciato a Polignano a Mare, paese natale di del co-fondatore del format, Domingo Iudice, che afferma:

“Il delivery rappresenta una delle modalità di somministrazione che caratterizzerà con molta importanza l’attività nella fase due e tre. Ma non è l’unica. L’organizzazione sarà la parola d’ordine per una ristorazione sostenibile: tavoli prenotati con comanda preordinata e tempo di consumo temporizzato, take away preordinati e consegne programmate al quartiere saranno modalità di somministrazione complementari e parallele al delivery ottemperato con un partner. Ovviamente gli strumenti digitali e l’interconnessione di varie modalità di presa della comanda (delivery partner, sito proprietario, app, telefono) farà la differenza nella semplificazione delle esperienze e delle operazioni nei ristoranti. L’assetto ideale è mutevole ed è legato al tipo di brand, di prodotto, di posizione e di territorio.”

Domingo Iudice, Co-founder di Pescaria

MISCUSI: LA BOTTEGA DELLA NONNA PER VINCERE LA CRISI

“Non è la specie più forte o la più intelligente a sopravvivere, ma quella che si adatta meglio al cambiamento”. Tale frase, erroneamente attribuita a Charles Darwin fu pronunciata in realtà da Leon C. Megginson, professore universitario e saggista statunitense, e può venire non a torto considerata come la quintessenza della resilienza, virtù che appartiene senza dubbio a Filippo Mottolese e Alberto Cartasegna, fondatori di Miscusi.

I due ragazzi, in pieno lockdown, hanno lanciato infatti il servizio “Bottega” per permettere ai propri affezionati clienti di continuare a gustare i loro piatti preferiti anche con i locali chiusi. La Miscusi Bottega è un e-commerce dove è possibile acquistare tutti i prodotti che hanno decretato il successo del format: pasta fresca, sughi, piatti pronti, dolci, formaggi e olio, offerti anche in pratici e simpatici cesti, per un tocco natalizio fuori stagione che non guasta mai.

Abbiamo raggiunto Filippo Mottolese per saperne di più: “L’idea di Miscusi Bottega nasce come progetto strategico ben prima dell’emergenza Covid, alla fine dell’anno scorso. Approfittando, se così si può dire, della contingenza e dell’impossibilità degli italiani di recarsi al ristorante abbiamo deciso di accelerare e lanciare il progetto.”

Filippo Mottolese e Alberto Cartasegna di Miscusi

L’idea alla base del progetto è davvero interessante e legata indirettamente al food delivery: “Ci siamo accorti che con una semplice scomposizione del piatto si riusciva a far vivere la vera esperienza di Miscusi come se si fosse al ristorante. L’obiettivo era migliorare la qualità dell’esperienza a casa, dato che il piatto consegnato a casa pregiudica in qualche modo l’esperienza utente dei nostri clienti, non trasmettendo correttamente il valore di Miscusi. Detto ciò abbiamo deciso per un approccio disruptive e fuori schema al mondo del delivery offrendo la possibilità ai nostri clienti di far vivere a casa, attraverso pochi, semplicissimi gesti, la stessa esperienza che vivrebbero al ristorante.”

Quali progetti per il futuro?
“Ovviamente, il servizio di delivery con Glovo continuerà ad essere attivo per permettere di ordinare il piatto di pasta pronto, mentre chi vorrà un servizio più incentrato sul brand Miscusi in senso ampio, potrà continuare a rivolgersi a Bottega”.

DISRUPTIVE KITCHEN: IL NUOVO PROGETTO DI IMPREME E PWC

Il webinar è stato anche l’occasione per presentare e lanciare la call del nuovo progetto Disruptive Kitchen, laboratori di cucina sostenibili, condivisi e rotativi orientati al delivery ma che possano ospitare anche eventi di socialità che presentino il cibo come momento di convivialità. sintetizzando l’incrocio tra cibo on demand e circular economy.

“Come possiamo innovare il modello di business classico degli spazi retail del settore Real Estate”? È la domanda sfida alla quale i partecipanti alla call dovranno rispondere.

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