Il valore del food delivery secondo Deliveroo

Deliveroo ha preso parte al webinar al webinar organizzato da Appetite for Disruption e PwC Advisory, in collaborazione con Food Service, e ha sottolineato come il Coronavirus può rappresentare un’enorme opportunità di sperimentazione
Il valore del food delivery secondo Deliveroo

Di seguito riportiamo quanto emerso dall’intervento di Deliveroo nell’ambito del webinar “Ristorazione & Delivery” organizzato da Appetite for Disruption, che si è tenuto venerdì 10 aprile.

Dopo Glovo e Just Eat, questa volta è il turno di Matteo Sarzana, Generale Manager di Deliveroo.

Matteo Sarzana, General Manager di Deliveroo

IL FOOD DELIVERY IN ITALIA: PIÙ RISTORANTI INDIPENDENTI E MENO CATENE

La grandissima differenza e anche il principale motivo cha ha sancito il successo del food delivery in Italia rispetto agli altri Paesi, andando contro la diffidenza iniziale, è il fatto che la grande maggioranza degli utenti di Deliveroo In Italia siano ristoranti indipendenti, a differenza di quanto avviene negli altri paesi europei e in Asia in cui Deliveroo lavora per la stragrande maggioranza con le catene.

Il volume di ordini generato da Deliveroo in Italia viene per l’80% da piccoli ristoratori. Questa è una grande opportunità e specchio della qualità della ristorazione del nostro paese.

LA COMPETIZIONE AI TEMPI DEL CORONAVIRUS

Deliveroo fa notare come abbiano scelto di rimanere aperti per il delivery circa il 30-35% di ristoranti che solitamente sono disponibili sulla piattaforma. Analizzando tale situazione da un punto di vista meramente cinico, vuol dire che se prima un ristorante aveva una competizione con centinaia, migliaia di altri ristoranti, in questo momento tale competizione si sia notevolmente ridotta.

In sostanza, ha fatto bene chi ha deciso di rimanere aperto e sfruttare questo momento per migliorare l’esperienza della sua clientela perché i dati ci dicono una cosa: tendenzialmente i clienti della piattaforma hanno un panel ristretto di ristoranti da cui continuano a ordinare, formato da da 5-6 ristoranti: la mia pizzeria di fiducia, il mio sushi di fiducia, la mia gelateria…Quindi, chi si approccia al delivery ora, si approccia a una panel ristretto di ristoranti nei confronti dei quali manterrà la fiducia anche dopo covid.

Questa fase sta creando un’accelerazione di cambiamento delle abitudini di consumo. Molte persone durante il lockdown hanno scoperto il servizio del delivery al quale prima non si erano mai rivolte. Essere presenti in questo momento significa quindi essere parte attiva di tale cambiamento.

OPPORTUNITÀ PER SPERIMENTARE

Deliveroo fa notare come abbia registrato nel mese di marzo un aumento del 30% nelle richieste richieste da parte dei ristoranti.

Oltre alle nuove richieste, vi sono tantissimi ristoranti già presenti in piattaforma che stanno sperimentando nuove modalità di relazione con il cliente, spostandola in modalità digitale. Stiamo assistendo infatti ad eventi del tutto nuovi, come il ristoratore che manda un messaggio al cliente che sta facendo il primo ordine, l’omaggio di un oggetto al cliente che arriva al quinto ordine…

Altre sperimentazioni riguardano il menù: alcuni ristoratori dubbio sul fatto che il loro menù fosse adatto al delivery, lo hanno rivisto togliendo gli item non adatti alla consegna a domicilio

Si sta anche sperimentando la rimodulazione della propria offerta, con ristoratori che hanno iniziato a fare piatti diversi per andare incontro alle esigenze del cliente. In questo caso, grazie ai dati è possibile sapere esattamente che cosa i consumatori cercano e ordinano, quali sono le tipologie di cucina più richieste, se ci sono delle zone e delle città in Italia che non sono servite da quella particolare cucina. Tanti ristoranti hanno cercato insieme al proprio staff di sviluppare un nuovo menu che poi magari si è sviluppato in un nuovo brand, parallelo al tradizionale.

In questo momento di criticità la possibilità che viene data dalle piattaforme digitali di sperimentare un nuovo modo di relazione e di proporsi al pubblico sia fondamentale, quantomeno perché permetterà agli operatori del settore di capire in modo veloce se i test effettuati possono avere un futuro.

Sicuramente si porta a casa un insegnamento fondamentale che diventerà utile nel momento in cui l’emergenza sarà finita. E saranno avvantaggiati coloro che hanno sfruttato tale momento per andare contro le convenzioni che avevano prima, accelerare la propria trasformazione e sperimentare nuove modalità di consumo.

LE CONCLUSIONI FINALI DI PWC

“Questa è una fase di costruzione di nuovi modelli di innovazione sociale – conclude Domenico Agnello, Associate Partner di PwC per la ripresa del business e delle attività in un contesto emergenziale come quello che stiamo vivendo, diventa fondamentale promuovere modelli che possano assicurare attraverso forme di cooperazione e collaborazione per una nuova organizzazione delle relazioni sociali, facendo leva sull’innovazione per migliorare la gestione dei fattori produttivi e la loro efficienza, ridurre gli sprechi ed esaltare la qualità e la sostenibilità, migliorando l’esperienza del consumatore e valorizzando la sua sicurezza. PwC ha avviato una collaborazione con l’agenzia KPI6 per lanciare un Index che analizza il livello di sentimenti di fiducia dei consumatori e dei cittadini. L’indice real time riesce ad analizzare i trend grazie all’utilizzo di tecnologie di Machine Learning e Sentiments”.

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