Con l’IPO di Toast il restaurant-tech sbarca a Wall Street

Tra gli investitori che beneficeranno della quotazione in Borsa anche Global Tech Ventures, holding lussemburghese guidata dagli italiani Alessandro Rivetti e Roberto Bossi
Con l’IPO di Toast il restaurant-tech sbarca a Wall Street

L’azienda americana, pioniera del Pos evoluto per l’Horeca, sta programmando lo sbarco a Wall Street per la fine dell’anno. E ci sarà un pezzo d’Italia.

PIETRA MILIARE NEL RESTAURANT-TECH

L’azienda ha, infatti, avviato i primi contatti con Goldman Sachs e JPMorgan Chase per programmare la IPO. A tal proposito, scrive il Sole 24 ore, “l’operazione valorizzerebbe la società a 20 miliardi di dollari, secondo fonti interne di Toast e riportate dal Wall Street Journal, dall’ultima valutazione di 8 miliardi“.

È innegabile che lo sbarco a Wall Street di Toast sia da considerare come una pietra miliare e che farà da traino a tutto il comparto del restaurant-tech, la prima IPO del settore se si eccettuano le grandi piattaforme di delivery.

PARTECIPAZIONE ITALIANA

Tra gli investitori di Toast, che beneficeranno ovviamente della quotazione in Borsa, vi è anche Global Tech Ventures, GTV, holding lussemburghese guidata dagli italiani Alessandro Rivetti e Roberto Bossi, che a tal proposito hanno dichiarato che «l’annuncio dell’intenzione di quotarsi in borsa da parte di Toast ci si presenta gradevolmente inattesa, in quanto pensavamo in tempi di exit sui tre anni», come riportato sempre dal Sole 24 ore nel mese di gennaio.

Il venture capital ha lanciato una campagna di equity crowdfunding su CrowdFundMe, con un obiettivo minimo di raccolta di 250 mila euro e uno massimo di 3 milioni, con ticket minimo di investimento di 10 mila euro. Campagna che si chiuderà a fine marzo. Tutti coloro che investiranno nel veicolo lussemburghese, quindi, saranno automaticamente anche investitori di Toast e parteciperanno quindi alla rivoluzione digitale dell’Horeca.

Rivoluzione che, come già ampiamente discusso, non riguarderà solo il delivery.

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