Tutela ristorazione italiana all’estero: c’è la legge

Elaborato dal MISE un disegno di legge in 13 punti per tutelare i ristoranti italiani all’estero e proteggerli dall’Italian sounding
Tutela ristorazione italiana all’estero: c’è la legge

Avevamo già discusso di come l’Italian sounding non sia un fenomeno da ascrivere esclusivamente all’industria, ma anche nell’horeca, il cui capofila può senz’altro definirsi Vapiano, in bancarotta ormai da diversi mesi. Per tale motivo sono stati lanciati, negli scorsi mesi, diversi progetti come la “carta d’identità digitale” per i ristoranti italiani all’estero, così come un’app per aiutare a identificarli, senza dimenticare la App Authentico, della quale abbiamo discusso sulle pagine di Food Service. E ora è sceso in campo il MISE con una legge promossa dal Senatore Raffaele Fantetti per la tutela e la valorizzazione della ristorazione italiana in tutto il mondo.

3 MILIONI E 13 PUNTI CONTRO L’ITALIAN SOUNDING NELLA RISTORAZIONE

Il decreto di attuazione del MISE, inserito nella legge di bilancio 2021 prevede lo stanziamento di 3 milioni di euro, dal 2021 al 2023 e si articola in 13 punti:

  1. Predispone e coordina i programmi per l’attuazione delle finalità di cui ai commi da 1144 a 1148 della Legge di Bilancio 2021, in coerenza con le attribuzioni della “Cabina di Regia”
  2. Attribuisce l’attestazione distintiva di «Ristorante italiano nel mondo», in base a specifiche norme tecniche, esclusivamente ai ristoranti in possesso dei requisiti prescritti, su proposta del Segretariato Tecnico e previa verifica effettuata da personale incaricato dalla locale camera di commercio italiana all’estero o camera di commercio mista o dal consolato o altro organismo eventualmente individuato dal Comitato
  3. Attribuisce l’attestazione distintiva di «Pizzeria italiana nel mondo» e di «Gelateria italiana nel mondo», secondo le medesime modalità di cui al punto precedente
  4. Stabilisce le modalità dei controlli e promuove le azioni legali per il contrasto della contraffazione e dell’abuso del termine “italiano” nelle insegne, con facoltà di ritiro dell’attestazione di cui sopra
  5. Cura il recupero e la salvaguardia delle tradizioni eno-gastronomiche nazionali, predisponendo e raccogliendo le ricette della tradizione italiana, favorendone la diffusione e l’adozione negli esercizi della ristorazione italiana all’estero
  6. Tutela e diffonde all’estero, con l’ausilio delle migliori scuole di gastronomia italiana, le cucine regionali del nostro Paese, anche coinvolgendo le Associazioni della ristorazione italiana
  7. Promuove accordi tra le categorie economiche interessate, coinvolgendo le Associazioni della produzione e trasformazione agroalimentare, per migliorare le forniture agli esercizi della ristorazione italiana nel mondo di prodotti alimentari di origine e produzione nazionale
  8. Favorisce la creazione e lo sviluppo, anche d’intesa con i competenti organismi delle Regioni, di istituti professionali di cucina italiana e scuole di alta formazione
  9. Promuove e facilita l’attività di apprendistato di studenti ed operatori del settore, in particolare presso istituti professionali ed esercizi di ristorazione italiana di alto prestigio
  10. Elabora, propone e diffonde, con l’ausilio di professionisti e fornitori italiani, eventuali modelli di arredamento degli interni dei locali di ristorazione, idonei alla promozione e valorizzazione dell’offerta eno-gastronomica italiana
  11. Promuove programmi di aggiornamento dei titolari e dei collaboratori degli esercizi di ristorazione italiana nel mondo -anche al fine di garantirne una idonea conoscenza della lingua italiana- coinvolgendo le migliori scuole di formazione di cucina italiana
  12. Costituisce, aggiorna e mantiene la banca dati della ristorazione italiana all’estero, anche con l’ausilio delle associazioni di categoria maggiormente rappresentative
  13. Cura l’organizzazione della “Conferenza della ristorazione italiana nel mondo”, di cui Ultra

IL PLAUSO DI FRANCESCO PANELLA

Durante la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa, tra le diverse personalità della politica e dell’imprenditoria, degno di nota è stato l’intervento di Francesco Panella, ristoratore e conduttore del celebre programma “Little Big Italy”, di cui si riporta un estratto:

“Grazie a questa iniziativa finalmente si sposta l’attenzione dal percepito al reale. Un grande riconoscimento per tutti quei ristoratori italiani in giro per il mondo che da sempre ci mettono amore e passione nel far conoscere la storia della nostra cucina e una grande opportunità per tutelare la biodiversità italiana che è unica al mondo”.

Francesco Panella
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