Pane o non pane, Subway resta leader

La decisione della Corte Suprema Irlandese ha chiuso una diatriba che durava da ben 14 anni. Ma che non scalfirà alcuni primati del format americano
Pane o non pane, Subway resta leader

“Non esiste alcun dubbio sul fatto che il pane utilizzato da Subway per i suoi panini caldi abbia un contenuto di zucchero pari al 10% del peso della farina contenuto nell’impasto, e supera quindi il 2% previsto”.

Con tale giudizio la Corte Suprema Irlandese ha messo la parola fine a un ricorso presentato nel 2006 da Bookfinders Ltd, filiale irlandese di Subway.

È UNA QUESTIONE DI ZUCCHERO

Tutta la vicenda, accuratamente ricostruita dal Guardian nasce infatti da un rimborso iva presentata dalla citata Bookfinders. L’azienda infatti, nel periodo 2004/2005 aveva pagato imposte cumulative per il 9,2%, sostenendo invece di non dover nulla in quanto i panini di Subway erano da considerarsi prodotti alimentari di base e quindi esenti da Iva.

La legislazione Iva irlandese emanata nel 1972 stabilisce infatti una tassazione distinta tra alimenti base quali, tra gli altri, pane, latte, tè, caffè e cibi di piacere come caramelle, pop corn, gelati e dolciumi vari. Tale legge fissa al 2% il contenuto massimo di zucchero nel pane per essere considerato tale.

È UNA QUESTIONE DI NUMERI

E così, mentre in Italia diverse aziende fanno i conti con la Sugar Tax e dall’horeca arrivano timidi segnali di ripresa, in Irlanda Subway si vedrà costretta a pagare più tasse con, forse, leggere ricadute a livello economico-finanziario.

Parliamo pur sempre di un colosso, leader mondiale sia come punti vendita, 42.600 (di cui 40 in Italia), sia come impiegati, 384.000, seguita ovviamente da McDonald’s (38.700 e 205.000).

Nel 2020, con 10,4 miliardi di fatturato dovrebbe classificarsi al quarto posto tra i format ristorativi (era terza nel 2017, con un fatturato rimasto sostanzialmente stabile). A titolo di cronaca, e in attesa dei dati definitivi, il 2020, complice il Covid-19, potrebbe vedere il sorpasso di Starbucks ai danni di McDonald’s in questa speciale classifica, al quale non mancheremo di dedicare un articolo.

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