Assobibe: con la sugar tax PMI a rischio chiusura

Il neo presidente Giangiacomo Pierini lancia l’allarme al governo: il settore non può sopportare nuove tasse che penalizzino occupazione e consumi
Assobibe: con la sugar tax PMI a rischio chiusura

Assobibe (l’Associazione di Confindustria che rappresenta le imprese che producono e vendono bevande analcoliche in Italia), ha eletto all’unanimità Giangiacomo Pierini (nella foto) come nuovo presidente per i prossimi 4 anni.

Pierini, che succede a Vittorio Cino, assume la guida dell’associazione in un periodo critico per l’intero comparto delle bevande, con volumi in contrazione del 25% negli ultimi 10 anni e cali anche del 65% nel secondo trimestre del 2020 (dati Formid) a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19 e della conseguente chiusura dell’intero canale horeca. Le stime parlano di perdite fino al 26% del fatturato rispetto al 2019 (dati Progettistica).

I RISCHI DI SUGAR TAX E PLASTIC TAX

In uno scenario già drammatico per l’intera filiera, si aggiungono i rischi delle annunciate sugar tax e plastic tax, che penalizzerebbero fiscalmente il comparto che già deve affrontare gli effetti della pandemia. Tra questi, la riduzione del potere d’acquisto dei consumatori, il calo del turismo internazionale nelle grandi città, le limitazioni su locali e discoteche e la riduzione di colazioni e pause pranzo fuori casa (come conseguenza dello smartworking).

In un momento in cui le imprese del settore, in particolare le piccole e medie aziende italiane, fanno fatica a rimettersi in piedi, introdurre nuove imposte come la sugar tax, che si aggiunge alla plastic tax, significa mettere a rischio l’occupazione degli 80mila lavoratori diretti ed indiretti della filiera, con aumenti dei prezzi che si ripercuoteranno con maggior forza su bar e ristoranti prima e poi sui consumatori” – ha dichiarato il neo presidente di Assobibe Giangiacomo Pierini. “La sugar tax, voluta dal governo prima dell’emergenza Covid-19, colpisce il 100% dei nostri prodotti comprese le bevande senza zucchero e non è sostenibile in uno scenario economico e commerciale completamente mutato. Per questo chiediamo al governo di ripensarci e aprire un tavolo di confronto per definire misure a supporto del comparto, in questa fase di lento ritorno ad una nuova normalità. È il momento di collaborare tutti insieme – conclude Pierini – per un rilancio del tessuto produttivo e distributivo nel Paese, forti anche dei fondi riconosciuti dall’Europa”.

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