USA: fast food senza hamburger

La chiusura delle fabbriche della carne sta avendo importanti ripercussioni su tutta la filiera, con la ristorazione che ovviamente non fa eccezione

Fast food senza hamburger. E non è un ossimoro. La crisi che ha colpito l’industria della carne negli Stati Uniti, con diverse fabbriche che hanno dovuto chiudere in seguito ai numerosi contagi registrati tra il personale, inizia a far sentire i propri effetti. L’ultimo settore a farne le spese è proprio quello dei fast-food.

1.000 RISTORANTI WENDY’S NON STANNO SERVENDO HAMBURGER

La catena di fast-food Wendy’s, con un passato anche in Italia prima di cedere i suoi punti vendita a McDonald’s, è la prima che ne sta facendo le spese.

1’000 dei 5’500 punti vendita del format (il 18%) non stanno infatti servendo hamburgers. Il CEO della catena, Todd Penegor, ha affermato: “Ci aspettano due settimane molto dure dovute alla carenza di carne, ma le supereremo. Crediamo si tratti di una situazione temporanea e siamo vicini ai nostri fornitori.”

La catena sta esprimendo vicinanza anche alla propria clientela, cavalcando i malumori della stessa, che sui social sta esprimendo indignazione e frustrazione per tale situazione.

“Ci scusiamo per l’inconveniente, dovuto a dei problemi di fornitura della carne di manzo che ci impedisce di servire hamburger. Siamo lieto di servirvi pollo e altri articoli”. È il messaggio di risposta sui social network.

PREOCCUPAZIONE PER MCDONALD’S, CHE REGISTRA 17% DI PROFITTI IN MENO

La crisi della carne non ha ancora colpito McDonald’s che ha registrato un calo dei profitti nel primo trimestre del 17%, in seguito alle numerose chiusure di diversi punti vendita in tutto il mondo.

Il CEO della catena, Chris Kempczinsky, ha affermato alla CNBC: “La cosa positiva è che non abbiamo avuto nessuna interruzione nella catena di fornitura in nessuna parte del mondo. Cibo, packaging e altri articoli sono arrivati regolarmente nei ristoranti rimasti aperti. Quella della carne è una faccenda che riguarda esclusivamente il Nord America e che teniamo costantemente monitorata ora per ora. Attualmente non abbiamo registrato nessun problema o ritardo, che sono ovviamente eventualità da considerare, ma che siamo sicuri i nostri fornitori sapranno fronteggiare”.

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