Creativi e imprenditori: uniamo le forze

Un'opinione di Franco Costa per uscire dalla crisi post Covid-19. È necessario giocare la carta dell’innovazione e della creatività, ma in squadra. Se sarà possibile la condivisione di idee vincenti, la sfida della competitività verrà vinta

Gli ultimi anni non sono stati facili e molte imprese hanno vissuto pesanti crisi. Il Covid-19, unito all’attuale situazione italiana e alla mancanza di informazioni chiare, ne ha spinto al limite la resistenza, causando danni e disorientamento generale.

Oggi viviamo confinati in uno stato di poca chiarezza, ogni decisione governativa viene riadattata con diverse applicazioni a livello regionale, il tutto è condito da un eccesso di burocrazia. Nel corso degli anni, abbiamo imparato ad adeguarci a governi spesso inadatti, ma il ciclone Covid-19 non era tra i piani.

Il settore Horeca era abituato a vivere in rivoluzione costante. Ogni centesimo incassato veniva quasi immediatamente reimpiegato in investimenti commerciali; pertanto questo stop ha trovato il settore impreparato e gli operatori privi di capacità finanziaria. In questa situazione, l’aiuto da parte delle istituzioni è un imperativo, per un settore come questo, che è pilastro portante dell’economia dell’intero Paese e che con il suo fare crea, oltre a posti di lavoro, solidarietà e solarità tra le persone.

Il lockdown ha dato vita a nuovi modi di rapportarsi al cibo: tra questi, si sono ulteriormente diffusi il food delivery e i diversi sistemi di ordine online. In conseguenza a ciò, il pubblico avrà bisogno di essere rieducato alla convivialità e a un rinnovato consumo fuori casa. Tra le varie formule, vedo ottime opportunità di ripresa per i negozi di quartiere, sia attraverso la vendita diretta che tramite il servizio di consegna a domicilio. Sarà poi fondamentale, rappresentando un importante valore aggiunto per il consumatore, dare importanza all’igiene percepita: un’igienizzazione “a vista” prima e durante il rito di acquisto/consumo può essere cruciale agli occhi dell’acquirente.

Un pensiero va anche alle aziende e ai produttori come noi. In questo periodo di chiusura forzata ho avuto modo di contattare molti imprenditori operanti in settori diversi, e sono rimasto sorpreso nel realizzare che non siamo mai riusciti a fare squadra nel mercato globale. L’impressione è che tra noi manchi la condivisione, la trasmissione di notizie e di scoperte, la valorizzazione delle innovazioni. Le nostre aziende avanzano da sole, tra meriti e successi, ma anche con i propri limiti, che in squadra potrebbero essere superati.

Ho avuto modo di parlare con un amico che si occupa di carpenteria metallica: in questo momento sta realizzando tunnel sanificanti da posizionare all’ingresso di centri commerciali, scuole, musei, locali pubblici… Un altro mio contatto sta sperimentando un metodo rivoluzionario nelle tempistiche della cucina, attraverso un sistema di conservazione del cibo a caldo, per abbandonare il sistema della catena del freddo. Altri che lavorano nel campo della fono-assorbenza vedono nella separazione dei tavoli l’opportunità per creare separé sia funzionali che artistici; altri ancora stanno pensando al futuro dei sistemi di pagamento attraverso soluzioni automatiche e da remoto. E c’è ancora molto altro: nuove modalità per il servizio, studi di materiali innovativi e antibatterici, packaging biodegradabili (sarà l’occasione di mettere in atto una vera svolta ecosostenibile) ….

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Insomma, è nel comunicare che si trovano soluzioni, si fa innovazione e si dimostra il vero saper fare italiano. Senza condivisione il rischio è di rimanere piccoli e all’angolo, in un mondo in cui noi abbiamo tracciato il solco e gli altri raccolgono il frutto.

Franco Costa
Autore
Franco Costa
Costa Group
Presidente



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