Terza apertura milanese per la pizza di Ci Sta

Prima catena di pizzerie italiana società benefit, Ci Sta apre il terzo negozio a Milano, il quarto in Italia, e punta alle sette aperture entro marzo 2024
Terza apertura milanese per la pizza di Ci Sta

Ci Sta, format di pizzerie fondato da Nico Grammauta nel 2021, inaugura a ottobre il terzo punto vendita nel capoluogo lombardo, il quarto in Italia, uno dei quali in pieno centro a Verona. L’obiettivo è ora quello delle sette aperture entro marzo 2024, tutte nel Nord Italia e tutte a gestione diretta. “Dopo la settima apertura, il progetto è quello di fermarci per un anno – spiega a tal proposito Grammauta –. Siamo una società Benefit e per noi la sostenibilità è fondamentale, ma per un’azienda la prima forma di sostenibilità è quella economico-finanziaria, dalla quale partire per fare qualsiasi altro tipo di ragionamento. Quindi il progetto è di fermarci un anno, dedicarci nel modo giusto alle persone, ai clienti, ai collaboratori, e, una volta consolidata la nostra situazione, ripartire. Perché l’idea è certamente quella di crescere. L’apertura agli investitori dello scorso aprile è stata fatta nell’ottica di garantire all’azienda la crescita con questa impostazione”.

ci sta pizzeria milano
Un dettaglio degli interni del nuovo locale della pizzeria Ci Sta

Sostenibilità sociale

Se per una società Benefit il tema della sostenibilità è fondamentale, Grammauta punta sul sociale, mettendo le persone al centro. Certamente, anche l’aspetto ambientale è stato sviluppato, con l’adozione in ogni punto vendita Ci Sta di macchinari elettrici controllati da un sistema di efficientamento dei consumi e una politica strettamente plastic free. Detto questo, Nico Grammauta punta al concreto: “Ci sono progetti che vanno ben oltre l’impatto della CO2. Senza raccontarci che una catena di pizzerie salverà il mondo, certamente possiamo fare la nostra parte e intervenire con aiuti concreti dove necessario. In questo senso, noi abbiamo scelto di sostenere la onlus L’albero della vita che si occupa di bambini e famiglie in difficoltà, e lo facciamo attraverso varie iniziative che presto si orienteranno anche all’inclusione professionale. Stiamo lavorando per definire il modo giusto di condividere questo impegno, perché quello che desideriamo non è raccontare un’esperienza per appenderci una medaglia al petto, ma trovare il modo di coinvolgere il cliente per renderlo parte attiva di questa iniziativa”.

Welfare aziendale e nuove sinergie

L’attenzione alle persone è fondamentale anche nella gestione interna dell’attività: “Siamo ancora una microimpresa, ma abbiamo introdotto un sistema di welfare con incentivazioni, ovvero bonus economici in busta paga, che oggi diamo ai nostri dipendenti al raggiungimento di un fatturato. Perché il sistema cresca in modo virtuoso stiamo lavorando alla definizione di un programma di formazione, che al momento avviene in maniera destrutturata ma che a breve prenderà una forma definita legata anche alle possibilità di crescita delle risorse interne. Ad oggi prevediamo la presenza di uno store manager, maturato tra il personale di sala, che potrà diventare a sua volta area manager e formatore, seguendo fino a sette punti vendita. Percorsi di formazione e prospettive di crescita andranno definendosi e ampliandosi con l’aumento dei negozi”. Anche per quanto riguarda i rapporti con i fornitori sono in programma progetti che spingano sul tema della sinergia: “La maggior parte dei nostri fornitori operano nel rispetto dei nostri stessi principi legati alla sostenibilità ambientale e sociale. Per il prossimo futuro, stiamo lavorando con tre produttori in particolare, per esprimerci in una direzione comune non soltanto in termini di sostenibilità ma anche di bellezza, che per noi si traduce in iniziative concrete e fatte bene. Il primo progetto condiviso dovrebbe essere attivato entro la fine dell’anno”.  

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