Vaccini e fuori casa, Usa tra obblighi e rifiuti

Mentre McDonald’s ha imposto la vaccinazione al personale impiegatizio, parte della popolazione pare non essere disposta a presentare un certificato per attestare di avere ricevuto la dose
Vaccini e fuori casa, Usa tra obblighi e rifiuti

Paese che vai, obblighi e proteste che trovi. Anche se, grazie a Dio, il movimento no vax pare non abbia ancora varcato l’oceano, per quanto riguarda i vaccini i ristoratori negli Stati Uniti potrebbero dover fronteggiare problematiche analoghe a quelle dei loro colleghi italiani con il Green Pass.

IL 30% NON È D’ACCORDO

Questo è quanto emerge da uno studio di Dataessential pubblicato lo scorso mese di luglio e ripreso da Restaurant Dive. A onor del vero, lo studio è stato condotto su 536 persone, per una popolazione di 331 milioni di abitanti, un campione certamente esiguo per parlare di un vero e proprio trend, ma che può dare qualche indicazione.

Il 30% degli intervistati ha affermato di essere pronto ad abbandonare il ristorante alla richiesta di esibire certificato vaccinale o passaporto. Due terzi si sono detti disposti a indossare la mascherina all’interno.

Il 18% ordinerebbe per asporto o delivery alla richiesta di indossare la mascherina e quasi la stessa percentuale di persone (19%) farebbe lo stesso alla richiesta di una prova di vaccinazione. A puro titolo di cronaca, al momento quasi la metà della popolazione statunitense ha completato il ciclo vaccinale.

VACCINO OBBLIGATORIO PER I DIPENDENTI MCDONALD’S

Tra questi rientra certamente il personale impiegatizio di McDonald’s, che per quanto riguarda il nostro Paese si era già detto disposta a vaccinare i propri dipendenti.

Il colosso dei fast food ha infatti prolungato lo smart working sino all’11 ottobre per permettere ai dipendenti di completare il ciclo vaccinale e scongiurare il pericolo di contagi.

Abbiamo deciso di passare da ‘incoraggiare fortemente il personale a vaccinarsi’a ‘richiedere la vaccinazioni per tutto il personale con sede negli Stati Uniti’“, ha affermato in una nota Heidi Capozzi, McDonald’s Global Chief People Officer. “Questa decisione è stata presa di comune accordo con i nostri partner della Mayo Clinic e sotto la guida dei funzionari della sanità pubblica“.

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