Combattere lo spreco ai tempi del Covid: la ricetta di Simone Alocci

Il barman toscano ha avviato un progetto no-waste per evitare sprechi e ridurre il cocktail cost. Un’economia circolare che si somma alla volontà del mixologist di sposare la sostenibilità a tutto campo
Combattere lo spreco ai tempi del Covid:  la ricetta di Simone Alocci

Nell’era del post Covid evitare sprechi è diventato una necessità. Ne è convinto Simone Alocci, bartender toscano classe 1976, che ha sposato in pieno la miscelazione zero waste. Dal bancone del suo Sparkling American Bar, cocktail bar in riva al mare a Porto Santo Stefano, ha rimodellato il servizio del suo locale, massimizzando l’utilizzo degli ingredienti per i suoi drink e favorendo un iter capace di ridurre lo spreco.

In quest’ottica, ogni elemento contenuto nella ricetta miscelata viene usato fino all’ultima goccia. Il barman grossetano ha ampliato la preparazione di home made e fatto in modo che, una bottiglia aperta e non del tutto vuota, recuperi il suo contenuto avanzato e lo inserisca in un meccanismo di riutilizzo. Un’economia circolare, questa volta a prova di mixologist. Tutto fa brodo, verrebbe da dire, e ne traggono benefici anche i tempi di preparazione del drink che tendono a ridursi.

Simone Alocci, bartender dello Sparkling American Bar

INGREDIENTI HOME MADE

‘’Il concetto del non buttare via nulla mi è sempre piaciuto e, dopo 15 anni di gestione del locale, ho scelto di perfezionarlo alla luce dei tempi odierni funestati dalla pandemia – afferma Alocci contattato dal nostro sito –. Mi piace molto creare ingredienti, sperimentare gusti e amalgamare tra loro sapori diversi. L’home made mi consente questo, andando anche mediamente ad abbassare i costi per un drink del 30%. Il tutto senza mettere in dubbio la qualità che, anzi, migliora. Inoltre, per velocizzare i tempi di preparazione faccio uso di drink riposti in bottiglia già miscelati, i cosiddetti pre batch. Servire più velocemente un avventore è oggi una regola imprescindibile per noi barman. Il Covid ha modificato le abitudini dei clienti. Si viene al locale con l’intenzione di assaporare qualcosa di buono, senza però l’intenzione di fermarsi per periodo di tempo troppo lungo. Come invece si amava fare prima’’.

Preparare ingredienti ‘a casa’, prevede un’attenta analisi delle materie prime usate. Ricerca di botaniche e scoperta di nuove fragranze sono una passione di sempre per il barman toscano. A lui, a conferma, si deve il lancio di Argintum 925, gin artigianale ottenuto facendo ricorso a erbe e piante autoctone dell’Argentario.

Il box sostenibile e green

UNA NUOVA DRINK LIST

Tornando al suo locale e al modus operandi seguito, la nuova drink list proposta dal mixologist è quindi basata sul teorema dell’anti spreco. Per intenderci e capire meglio, prendiamo, per esempio un estratto di mela. ‘’Lo uso miscelandolo con scotch affumicato, vodka, liquore di ciliegia e tonica al gelsomino che io stesso preparo il giorno prima – racconta sempre Alocci –. Dopodiché, la parte fruttata alla mela che risulta avanzata, la reintroduco nella ricetta di uno shrub di albicocca che ho creato per un altro drink questa volta unendola a mezcal, succo di pompelmo e una riduzione di china. Venendo alla tonica prima citata, nasce dal recupero di tutta la parte rimasta nelle varie bottigliette impiegate in precedenza per altri drink come il Gin Tonic. A quel punto, ciò che ho recuperato lo metto in infusione con del gelsomino e il giorno dopo ottengo una saporita bevanda che rinvigorisco con una spruzzata di Co2’’.

Un ingranaggio continuo quindi che ruota circolarmente e da cui è stata realizzata una nuova cocktail list estiva composta da 8 signature, 8 classici e 3 drink a rotazione. E sempre nell’ottica di ridurre spreco e impatto ambientale, Alocci è anche passato al total green sul fronte del servizio all’interno del suo locale. ‘’Per l’aperitivo mi affido solo a box di carta riciclata per contenere appetizer e stuzzichini. Così facendo, evito di usare la lavastoviglie, con conseguente riduzione dei consumi di acqua ed energia, così come questa scelta mi permette di non dovere fare ricorso a detersivi inquinanti. Ma non solo. Offrire cibo inserendolo in un pack protetto serve anche rassicurare l’avventore sull’osservanza delle norme igieniche del locale. E oggi nessun locale non può permettersi di non osservare questa regola’’.

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