KFC, riaperti tutti i ristoranti in Italia

Oltre alla ripresa dell’attività, la catena del famoso pollo fritto firmato Colonnello Saunders ha confermato il piano di sviluppo nei prossimi mesi
KFC, riaperti tutti i ristoranti in Italia

Ripartire in massima sicurezza e con ottimismo. È la strategia di KFC Kentucky Fried Chicken, che ha riaperto tutti i ristoranti presenti in 12 regioni italiane.

Gli standard di sicurezza già molto alti nei ristoranti KFC, noti in tutto il mondo per il famoso pollo fritto del Colonnello Saunders, sono stati ulteriormente rinforzati secondo le indicazioni delle autorità nazionali e regionali. In particolare, gestione dei flussi dei clienti in entrata e uscita, organizzazione dei tavoli e delle sedute per garantire le distanze previste, ordini e pagamenti contactless, sanificazione dei tavoli a ogni utilizzo e di tutte le superfici in sala ogni 30 minuti, guanti e soluzioni igienizzanti a disposizione dei clienti sono alcune delle misure introdotte per la clientela.

Ma KFC ha adottato nuove regole anche per i dipendenti: turni pianificati in modo da scaglionare l’arrivo nel ristorante, utilizzo di dispositivi di protezione individuale, lavaggio delle mani e cambio dei guanti ogni 30 minuti, sanificazione due volte al giorno di tutte le superfici e dei punti di contatto all’interno delle cucine.

ANDAMENTO POSITIVO DELLE VENDITE

«Siamo stati reattivi fin dall’inizio della situazione legata al Covid-19 e pronti a recepire le indicazioni delle autorità competenti, attivando delivery, take away e drive thru non appena è stato consentito, con tutte le misure di sicurezza necessarie per i dipendenti e i clienti – spiega Corrado Cagnola, AD di KFC Italia –. Abbiamo definito in due settimane accordi quadro con i principali player del food delivery, accelerando processi che di solito richiedono molto più tempo, per essere presenti nel modo più capillare attraverso questo servizio, che da solo durante il lockdown ci ha consentito di arrivare al 60% delle vendite precedenti la pandemia. Questo ci ha permesso di non fermare mai completamente la nostra attività e di affrontare con solidità una situazione che è stata indubbiamente drammatica per tutti. A tre settimane dalla riapertura completa dei ristoranti del brand in Italia, registriamo un andamento positivo delle vendite. Un contributo alla ripartenza non solo del sistema KFC ma di tutta la industry del food retail». 

Da sottolineare che la prima fase della pandemia ha visto KFC Italia impegnata anche a supportare coloro che lavoravano in prima linea per fronteggiare la crisi sanitaria e le sue conseguenze. Per esempio, con diverse donazioni di pollo fritto al personale sanitario degli ospedali Luigi Sacco di Milano, Humanitas di Rozzano e San Gerardo di Monza e con la donazione, realizzata da KFC attraverso Yum! Foundation, di 50mila dollari alla Rete Banco Alimentare. «Il nostro obiettivo prioritario è stato quello di tutelare le persone, sul fronte della sicurezza e dell’occupazione – conclude Cagnola – e con i nostri franchisee abbiamo anche cercato di dare un contributo, per quanto ci era possibile, alle comunità dei territori in cui operiamo. Ora stiamo lavorando per riprendere a far crescere un sistema che dà lavoro in Italia a oltre 1000 persone e che grazie alla sua solidità ci consente di affrontare con fiducia un piano di sviluppo che riparte con energia e prevede aperture di nuovi ristoranti già nelle prossime settimane».

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