Foodservice keywords: Q come Quattro regole (per gli imprenditori della ristorazione)

Per prendere decisioni nel foodservice ci sono quattro regole di riferimento che permettono di agire con cuore, cervello e coraggio ed essere efficaci nel portare avanti i propri progetti imprenditoriali

Ho spesso a che fare con imprenditori, sognatori, studenti che desiderano aprire un business nella ristorazione. I sogni non sono bloccati nemmeno in questo periodo di Covid, si continuano a fare progetti imprenditoriali, a voler aprire un ristorante, una start-up che possa essere di supporto agli operatori del foodservice, a investire in attività correlate, oppure a voler ampliare un business già esistente in Italia o all’estero. Impostare il progetto imprenditoriale e/o prendere decisioni relative al proprio esercizio commerciale non è affatto semplice. Ci vogliono un mix di metodo e intuito. Si tratta di unire arte e scienza, elementi oggettivi e soggettivi. Come fare? Ecco allora quattro regole che possono essere utili per prendere decisioni nel migliore dei modi:

  1. Semplicità. Ci credeva Richard Branson, fondatore della Virgin, il quale sosteneva l’importanza di prendere decisioni chiare. Riuscire a vedere le cose difficili e complesse come una serie di piccoli elementi più semplici rende possibile prendere decisioni al meglio. A volte si tratta di dare spazio alle “first things first” (Covey, 2008), assegnando delle priorità in termini di importanza e urgenza ai temi che si devono affrontare nel proprio business. La semplicità si estende anche alla comunicazione: trasmettere le idee, i prodotti e i servizi in modo chiaro e comprensibile agevola moltissimo il business della ristorazione.
  2. Collaboratori. Lo scriveva Michele Ferrero: “mettete i vostri collaboratori a loro agio: dedicate loro il tempo necessario e non le briciole; preoccupatevi di ascoltare ciò che hanno da dirvi; non date loro l’impressione che siate sulle spine; non fateli mai sentire piccoli; la sedia più comoda del vostro ufficio sia destinata a loro”. Se si instaura un clima piacevole in cui ognuno è spronato a dare il meglio di sé, vince tutta l’azienda. Nelle brigate di cucina questo conta tantissimo, ognuno ha il suo compito, ma è il team che deve funzionare.
  3. Perseveranza. Ci sono giornate buone e meno buone, per portare avanti il proprio progetto imprenditoriale bisogna applicarsi tutti i giorni, con costanza, perseveranza, senza mai mollare. Ci credeva molto Steve Jobs che sosteneva: “Sono convinto che circa la metà di ciò che separa gli imprenditori di successo da chi non ha successo sia solamente la perseveranza”. Alcune storie imprenditoriali come quella di McDonald’s ce lo dimostrano.
  4. Cuore, coraggio e cervello. Gli elementi erano già presenti nella favola de Il mago di Oz: se lo Spaventapasseri era in cerca di un cervello, l’Uomo di Latta era desideroso di un cuore e il Leone codardo era in cerca di un po’ di coraggio. Un bravo imprenditore sa decidere seguendo il suo intuito, le sue passioni, mettendoci una buona dose di coraggio. A questi si possono affiancare gli strumenti e i metodi della strategia che aiutano a minimizzare il rischio e a prendere le decisioni con razionalità. Howard Schultz di Starbucks, per esempio, era partito da un’intuizione – replicare il modello dei bar italiani – ed è poi riuscito ad affermare un brand basato su logiche stringenti ed efficaci.

Guia Beatrice Pirotti

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