
Il nuovo locale ha uno stile ‘urban’ che riflette l’energia e la personalità di questa zona dinamica della città. Minimalismo moderno e atmosfere casual si fondono in uno spazio che accoglie chiunque, dal giovane studente al professionista in pausa pranzo. Il tocco californiano si esprime anche attraverso un murale, firmato da un talentuoso artista locale. Come per gli altri tre indirizzi – Montesacro, Prati e Pigneto – l’arte urbana diventa protagonista, arricchendo l’ambiente con un’esplosione di colore e creatività.
L’anima del quarto punto vendita della catena è il riflesso della zona in cui è stato aperto, e una risposta alle esigenze della comunità. Con l’affermarsi del delivery, questa posizione riesce a raggiungere una larga fetta di utenza residente in un’area diversa, attraverso consegne gestite dall’app interna (oltre alle principali piattaforme) e una rete che ora copre circa l’80% del territorio capitolino. “Non solo, la scelta di questa location mira anche a farsi scoprire da un nuovo pubblico: siamo vicino al polo universitario, per servire studenti e giovani professionisti, ma anche a due passi dall’EUR e dalla via Cristoforo Colombo, cuore pulsante di uffici e aziende internazionali. Anche per questo il locale vanta un ampio spazio esterno, ideale per creare un ambiente rilassante e accogliente, perfetto per una pausa pranzo al sole o una cena informale con gli amici – spiega il proprietario Matteo Castagna.
La proposta di California Cookhouse
La ‘California vibes’ che investe il pubblico entrando nei locali, caratterizzati da uno stile che richiama la West Coast, si traduce in un’offerta che comprende tutte le tendenze degli States (leggermente adattate – ma senza troppi stravolgimenti – alla domanda del pubblico locale). Un menu fusion con ingredienti freschi e combinazioni di sapori esotiche, il tutto servito in un packaging totalmente ecosostenibile. Si trovano hamburger che rappresentano lo standard americano, burritos e tacos, di pollo croccante, con manzo e guacamole o con sashimi di salmone norvegese, senza tralasciare le pokè, presenti in carta fin dall’apertura, bowl studiate per essere equilibrate per contenuto di carboidrati, proteine e vitamine. In ogni sezione del menu c’è anche una selezione di ricette plant based, con i prodotti di Beyond (per i burger) e Planted (per l’alternativa vegana al kebab). Il tutto accompagnato da una ricca varietà di birre artigianali, ma non manca anche una piccola linea di vini e i cocktail più classici e in voga

La storia di Matteo Castagna e di California Cookhouse
Classe 1986, nato a Lecco, Matteo Castagna ha dimostrato la sua attitudine imprenditoriale già intorno agli 8 anni, quando, racconta, “con mio cugino preparavamo le salse di pomodoro, imbottigliando e pastorizzando il tutto per poi venderlo alle nostre zie”. Per pagarsi l’università riconverte la vecchia casa dei nonni in un home restaurant. Ma la svolta arriva poco prima della Laurea, quando decide di partire alla volta di San Diego, negli USA, per imparare l’inglese e lo spagnolo. Quello che doveva essere un anno sabbatico diventa un soggiorno di 5 anni, in cui si muove tra hamburgerie e locali, finché non arriva l’idea che cambia tutto. “Dopo aver vissuto a lungo in California, mi sono reso conto delle potenzialità che c’erano in Italia e della richiesta su hamburger, burritos, tacos e bowl. Tutti i trend sono arrivati dalla California. Da qui l’idea di un locale che potesse coprire un’ampia varietà di esigenze, da chi è intollerante al glutine, a vegani e vegetariani, da chi vuole una proposta più healthy a chi cerca qualcosa di più godereccio”.
California Cookhouse si presenta come ‘fast casual’, una formula intermedia, con il servizio rapido e i prezzi di un fast food, e la qualità superiore di un ristorante. La carne viene selezionata e macinata direttamente nel laboratorio, le salse sono homemade, la verdura è lavorata fresca ogni mattina e il pane è sfornato giornalmente.