Gelato industriale: qualità vera e falsi miti

È il preferito dai consumatori che ne apprezzano l’etichetta trasparente, ma sul gelato confezionato ancora troppi i dubbi da fugare

Sono pochi gli alimenti capaci di mettere davvero d’accordo tutti come il gelato, che si conferma uno dei prodotti più amati degli italiani (93%). È questo il primo dei dati emersi da una ricerca svolta da Doxa per conto di Igi – Istituto del gelato italiano. Godersi un gelato è un piacere che non ha genere né età. Si mangia soprattutto in estate, ma sono tanti (il 35% degli intervistati) quelli che lo consumano tutto l’anno, preferibilmente a merenda (50%), 1-2 volte a settimana (36%) ma anche tutti i giorni (11%), con l’approvazione dei nutrizionisti: “il gelato contiene nutrienti importanti: proteine ad alto valore biologico, proteine del latte e dell’uovo, carboidrati semplici, assorbiti rapidamente, e carboidrati complessi presenti nella cialda del cono, che hanno un assorbimento più lento” sottolinea infatti Michelangelo Giampietro, nutrizionista e presidente IGI.

Confezionato, la prima scelta

Se il contesto preferito nel quale gustare un gelato è quello familiare (38%), è il prodotto confezionato quello che viene consumato con più frequenza, in particolare tra le mura di casa (56%). Certo, anche il gelato artigianale gode di ottima salute, ma il consumatore riconosce nel prodotto industriale una serie di vantaggi che lo fanno percepire come controllato e sicuro dal punto di vista igienico (35%) ma anche trasparente, grazie ad un’etichetta chiara (29%). Fondamentali infatti gli ingredienti, al secondo posto tra i driver che condizionando la scelta con il 34% delle preferenze, dietro la marca, il cui vantaggio però è molto relativo (39%). Interessante anche l’aspetto nutrizionale: il 5% degli intervistati, infatti, sceglie il gelato industriale perché porzionato in maniera tale da permettere di conoscere esattamente i valori nutrizionali assunti.

Falsi miti da sfatare

Il gelato industriale non contiene conservanti. Il 91% degli intervistati però è convinto del contrario. È questo uno dei falsi miti più forti che ancora persistono tra i consumatori, e sul quale l’Istituto del gelato italiano è intervento direttamente per fare chiarezza sottolineando come il freddo sia il conservante naturale per eccellenza, e per questo nel gelato confezionato non vengono mai utilizzati conservanti; affinché il prodotto mantenga inalterate le sue caratteristiche organolettiche, però, è fondamentale il rigoroso rispetto della catena del freddo. Un discorso analogo vale per i coloranti: l’87% ritiene che i gelati industriali ne siano ricchi. Ma anche in questo caso, è l’IGI a fare chiarezza: la quantità di coloranti nei prodotti confezionati è davvero minima e si tratta di sostanza di origine naturale (o comunque reperibili anche in natura) necessarie a mantenere inalterate nel tempo le originarie qualità organolettiche dei prodotti. C’è poi il discusso tema OGM: pur non esistendo indicazioni su danni provocati da questi prodotti alla salute umana, lo scetticismo da parte del consumatore resta alto e dunque, sottolinea l’IGI, i produttori italiani hanno scelto di evitare ingredienti OGM nelle loro produzioni. Un dato per altro facilmente verificabile proprio grazie alle etichette trasparenti.

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