Commissioni POS, fondi in ritardo e le banche accelerano

Non risultano provvedimenti esecutivi per i contributi straordinari destinati a favorire il taglio delle commissioni sulle piccole transazioni cashless, ma le banche procedono autonomamente. Progetti dedicati da Unicredit e Intesa Sanpaolo

Se Roma procede con il freno a mano tirato sul fronte del taglio delle commissioni sulle transazioni POS, banche e operatori accelerano sul cashless e superano le incertezze del Governo.

Non risultano infatti provvedimenti esecutivi per dar corso a quanto previsto nella Legge di Bilancio 2023, ovvero che dall’1 aprile 2023 avrebbe dovuto scattare un contributo straordinario per compensare a servizi di pagamento e banche il 50% degli utili derivanti dalle commissioni, con riferimento alle transazioni inferiori a 30 euro. E però i protagonisti hanno deciso di muoversi indipendentemente dalle erogazioni sulle quali era stato raggiunto un accordo col Governo, con l’obiettivo di azzerare le commissioni POS per transazioni inferiori ai 10 euro e dimezzandole sotto i 30 euro.

BANCHE IN PRIMA FILA

Mentre sembra proseguire il tavolo tecnico presso il Ministero dell’Economia, finalizzato alla stipula di accordi mirati con banche e gestori, molti istituti hanno già provveduto a eliminarle autonomamente.

UniCredit ancora prima dell’attuale decreto ha azzerato tutte le merchant fee sui pagamenti fino a 15 euro per le aziende con fatturato fino a 5 milioni. “In aggiunta, anche per le transazioni superiori ai 15 euro, abbiamo offerte commerciali che prevedono commissioni sul transato più basse per le nuove sottoscrizioni”, fanno sapere da piazza Gae Aulenti.

Anche Intesa Sanpaolo ha varato il piano da 5 miliardi di euro “CresciBusiness” per sostenere le piccole e piccolissime imprese (circa 500mila le aziende clienti del Gruppo con fatturato fino a 2,5 milioni), nel quale si prevede anche l’azzeramento per un anno delle commissioni sui micropagamenti tramite POS fino a 15 euro e la gratuità per un anno del canone dei POS e delle carte di credito commercial. E a Firenze – che si fregia del “titolo” di città metropolitana più cashless d’Italia – il Gruppo ha varato un’iniziativa ad hoc che prevede (fino al marzo 2026) l’azzeramento del canone mensile a condizione di transare almeno mille euro al mese, oltre all’azzeramento delle commissioni sul transato fino a 10 euro e a commissioni agevolate sul transato per importi oltre i 10 euro.

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