McDonald’s USA licenzia e chiude

La catena di fast-food sta temporaneamente chiudendo i propri uffici in preparazione di un piano di ristrutturazione che prevede anche dei massicci licenziamenti

Dimentichiamoci le scene da film con i dipendenti licenziati che lasciano gli uffici con gli scatoloni in mano, almeno stando alle notizie relative a McDonald’s che arrivano dagli Stati Uniti, riportate per prime dal Wall Street Journal.

Giro di vite

Il format americano infatti, sta temporaneamente chiudendo i propri uffici aziendali negli Stati Uniti in preparazione di una massiccia dose di licenziamenti che riguarderanno il proprio staff, parte di una più ampia riorganizzazione del marchio, in scia a quanto già effettuato da altri brand come Wendy’s e Starbucks.

Agli impiegati americani, così come ad alcuni dipendenti internazionali, è stato chiesto di lavorare da casa tra lunedì e mercoledì, per far sì che i vertici possano effettuare i licenziamenti da remoto. La catena ha inoltre incaricato il personale aziendale di annullare gli incontri di persona con i fornitori presso le diverse sedi. Non è chiaro quanti impiegati saranno interessati dai tagli di posti di lavoro e l’azienda non ha voluto rilasciare dichiarazioni al riguardo.

Il portale RestaurantDive fa notare che tutto ciò arriva pochi mesi dopo l’email che il CEO Chris Kempczinski aveva scritto ai dipendenti informandoli che i piani di crescita dell’azienda avrebbero potuto includere alcune riduzioni del personale.

“Alcuni lavori che esistono oggi verranno spostati o quei lavori potrebbero scomparire”, aveva dichiarato Kempczinski al WSJ a gennaio.

Sempre a gennaio, Kempczinski aveva anche affermato che la struttura aziendale di McDonald’s era “obsoleta e autolimitante” e che avrebbe operato dei cambiamenti a livello organizzativo. La società ha anche annunciato la promozioni di quattro dirigenti all’inizio di quest’anno, che potrebbero contribuire a tale cambiamento di strategia.

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