Sidal, 430mila euro di alimenti per i più bisognosi

La società toscana, proprietaria dell’insegna di cash&carry ZONA, ha donato le eccedenze alimentari a mense e famiglie in difficoltà di Toscana, Liguria e Sardegna
Sidal, 430mila euro di alimenti per i più bisognosi

In un momento economico molto difficile, sono sempre più frequenti le iniziative per aiutare coloro che ne hanno più bisogno. Sidal (Società italiana distribuzioni alimentari), proprietaria dell’insegna di cash&carry ZONA, ha donato, grazie a una rete di enti donatari, 430mila euro di eccedenze alimentari a mense e famiglie più bisognose di Toscana, Liguria e Sardegna.

SOSTENIBILITA’ UNITA ALL’ASSISTENZA

La donazione della società pistoiese ha riguardato farina, sostitutivi del pane, pan carré, formaggi, merendine, yogurt, ortofrutta, pasta, olio, salumi, pollo, salmone e fesa di tacchino. Tutti prodotti che, in eccedenza, possono essere lavorati dalle mense che offrono pasti ai più bisognosi. Alimenti non più adeguati a fare il loro ingresso sul mercato, ma che mantengono tutti i requisiti di igiene e sicurezza per essere utilizzati in nuove ricette partendo da scarti di verdure, frutta troppo matura o pane raffermo.

Il messaggio solidale è arrivato in Toscana, Liguria, in particolare nella provincia di La Spezia, e Sardegna, ovvero le tre regioni dove Sidal è presente con i suoi 10 punti vendita. La donazione si è avvalsa della rete di solidarietà sociale che ha unito una ventina di enti attivi nei territori sopra citati che si sono messi a disposizione per distribuire, a chi ha più bisogno, materie prime in eccedenza che andrebbero altrimenti buttate via.

Si è calcolato che circa un 10/15% della produzione alimentare viene sprecato – ha sottolineato il Presidente di Sidal, Mario Agostini – e che il costo annuale complessivo dello spreco ha cifre altissime. Per questo Sidal con il marchio ZONA, si fa sostenitrice di attività di recupero alimentare puntando sulla collaborazione con gli enti senza scopo di lucro che possono donare le eccedenze ricevute a favore di persone e famiglie bisognose. La lotta anti-spreco richiede l’impegno di tutti, a partire dagli operatori del settore alimentare”.

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