Signorvino supera i 55 mln (+50%) e apre a Parigi

Il fatturato della catena del gruppo Calzedonia supererà l'obiettivo iniziale, fissato a 50 milioni. Intanto è stata rilevata la proprietà di una location prestigiosa nella capitale francese, in Place Saint-Michel, con inaugurazione prevista a settembre
Signorvino supera i 55 mln (+50%) e apre a Parigi

La consueta presentazione di fine anno dell’Osservatorio Signorvino ha coinciso con il lancio della notizia attesa da tempo. Per la catena di enoteche con cucina ideata da Sandro Veronesi, proprietario del Gruppo Calzedonia, sta arrivando il momento di portare il vino italiano all’estero, partendo dalla piazza più difficile: Parigi. Qui, in Place Saint-Michel, sarà inaugurato a settembre il primo locale al di fuori dei confini italiani. A seguire, Signorvino arriverà a Praga e poi ci sono varie trattative legate alla Polonia (si parla in particolare di Varsavia).

1,8 MILIONI DI BOTTIGLIE VENDUTE

Tutto questo accade mentre il giro d’affari della società, giunta al traguardo del decimo anno di attività e con 28 punti vendita all’attivo, ha superato le previsioni.

L’obiettivo inizialmente fissato da Signorvino per il 2022 era di 50 milioni di euro, invece con buona probabilità verrà superata la soglia dei 55 milioni, determinando un aumento del 50% rispetto ai 37 milioni incassati nel 2021. E saranno 1,8 milioni le bottiglie vendute negli store presenti da Milano fino a Roma, in attesa delle prossime aperture che riguarderanno anche il sud Italia, a partire da Napoli, sulla scia del successo ottenuto proprio nella capitale, dove si punta ad altre 3-4 aperture.

L’obiettivo in Italia è di arrivare a 50 enoteche con ristorazione”, ha evidenziato Federico Veronesi nel corso dell’evento che si è tenuto nello store milanese di viale Pasubio. E sempre Veronesi, brand manager di Signorvino, ha affermato che per il Mezzogiorno d’Italia le aspettative sono alte: “Nel sud la gente esce di più la sera, c’è un movimento regolare anche durante la settimana. Inoltre, ci ha sorpreso l’attaccamento verso il nostro gruppo da parte delle persone che abbiamo coinvolto, conquistate dalle garanzie offerte da Signorvino, dalla stabilità del posto di lavoro e dal percorso di formazione qualificata che noi offriamo”. 

IN PIENO QUARTIERE LATINO, ACQUISTANDO ANCHE I MURI

Ma la “bomba” riguarda la capitale francese e non solo perché è la prima apertura estera di Signorvino, ma anche perché la posizione è centralissima, in pieno Quartiere Latino, e soprattutto perché il brand si è mosso acquistando la proprietà immobiliare dove entrerà l’enoteca con ristorazione.

Un investimento alla portata di pochi, perché il locale sarà su tre piani e punta a diventare, come ha detto Veronesi: “Un tempio del vino a Parigi”. A far la parte del leone sarà il vino italiano, tuttavia Signorvino ha recentemente introdotto anche un’ampia scelta di bollicine francesi, ovviamente champagne, che contribuiranno ad attrarre la clientela locale e quella internazionale.

In Place Saint-Michel vogliamo avere il più grande assortimento possibile di vini. In qualcosa ci dovremo adattare alla realtà locale, anche in termini di riallineamento di prezzo, ma senza stravolgere il concept. Per quanto riguarda il food, manterremo gli attuali fornitori perché pensiamo che l’originalità e l’autenticità della cucina italiana possa rappresentare un fattore vincente”, ha precisato Veronesi, figlio del fondatore Sandro.

LO SGUARDO A EST

Dopo Parigi, sarà la volta di Praga, con un forte interesse rivolto anche alla Polonia.

“Da tempo stiamo esplorando l’area dell’est Europa, che dimostra un forte interesse per il vino italiano”, ha raccontato Luca Pizzighella, precisando che: “Siamo un’azienda con le spalle larghe, dal punto di vista finanziario, ma ci piace fare le cose con calma. Il nostro obiettivo iniziale era quello di presentarci all’estero partendo dall’Est Europa, poi però si è presentata l’occasione di farlo a Parigi, in una location bellissima, e abbiamo colto quest’opportunità. In dieci anni siamo arrivati a quasi trenta punti vendita, che sono tanti ma non tantissimi. Gli altri marchi del gruppo Calzedonia hanno una crescita ben più veloce, noi invece procediamo passo dopo passo perché vogliamo realizzare qualcosa di importante per il vino italiano. La crescita, anche in futuro, sarà realizzata in maniera sostenibile”.

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