Kuiri si allarga, dal delivery alla digital food hall

La startup delle cloud kitchen lancia a Torino il suo nuovo modello, integrando la preparazione con consegna a domicilio con la realizzazione di una sala “dine-in” da trenta coperti. Il Ceo Paolo Colapietro: “Entro il 2024 un grande round di finanziamento per lo sbarco all'estero, a partire da Parigi”
Kuiri si allarga, dal delivery alla digital food hall

Da cloud kitchen a digital food hall. Con l’apertura del suo primo spazio a Torino, la startup Kuiri – che a luglio si è imposta alla quinta edizione di B Heroes ottenendo 300.000 euro di finanziamento mirato all’accelerazione – lancia un nuovo modo di intendere il cosiddetto “kitchen sharing”

. L’ingresso sulla piazza torinese, la prima al di fuori di Milano (dove Kuiri è già presente con tre locali attrezzati a disposizione di diversi brand della ristorazione con consegna a domicilio), coincide infatti con l’allargamento del bacino di utenza: non più solo rider per il delivery, ma anche clienti finali che potranno consumare in loco il proprio pasto, scegliendo tra i menu dei diversi marchi di ristorazione presenti nella cucina torinese.

La location scelta sotto la Mole è quella di via Carena 2, nei pressi del quadrilatero romano, e potrà ospitare fino a 25 brand in cucina, con trenta coperti a disposizione degli avventori nella sala.

L’inaugurazione di Torino è anche l’occasione per presentare ufficialmente la joint venture con Helbiz Kitchen, la più grande ghost kitchen italiana con servizio di consegna a domicilio tramite mezzi elettrici, azienda che conta 6 virtual brand i cui piatti saranno realizzati all’interno delle cucine di Kuiri.

Il delivery – racconta a Foodserviceweb il Ceo di Kuiri, Paolo Colapietro cresce costantemente e sta maturando. Siamo stati tra i primi a portare in Italia il modello cloud kitchen e all’inizio era difficile raccontare e spiegare cosa intendevamo fare; ora invece i nostri clienti capiscono al volo e ci cercano. Indietro non si torna. E con Torino allarghiamo il bacino di utenza, diventando anche un punto di consumo”.

SOLO “DINE-IN” O C’È ANCHE ALTRO?

Kuiri è una sorta di modello ibrido tra real estate, perché trattiamo spazi dove poi ospitiamo diversi food brand, e progettazione di interni.
Quest’ultima vede con Torino una forte implementazione, attraverso l’inserimento di una tecnologia complessa sviluppata all’interno del progetto curato dallo studio di architettura milanese “AtelierP – Pareschi & Piccinno” e realizzato da Augusto Contract: si tratta di un nastro trasportatore, simile a quelli che osserviamo nei sushi bar o negli aeroporti, e che consentirà di velocizzare l’emissione delle pietanze al cassiere che poi le consegnerà al rider o al cliente finale. È una novità assoluta nel nostro ambito. 

I PROGETTI, DOPO TORINO

Puntiamo ad aprire, nell’arco di 24 mesi, fino a 60 smart kitchen su tutto il territorio italiano.
Le prossime riguardano Roma, dove arriveremo a gennaio per poi raddoppiare entro un mese e mezzo dalla prima apertura. Quindi torneremo a Milano, realizzando la quarta cucina in città e inaugurando la prima formula milanese di digital food hall. A seguire ci saranno sempre Roma, dove puntiamo a sei aperture in tutto, e poi Bologna, Firenze e la seconda a Torino.

Nel 2024 inizierà l’espansione all’estero, partendo da Parigi. In Europa non esiste un modello paragonabile al nostro, perché abbondano le food court ma non sono delivery oriented.

Li ha sentiti personalmente.

Aperture di capitale in vista?

Siamo già sufficientemente finanziati tramite cash flow e dagli attuali investors (tra i quali compare Vision Exe, la holding che fa capo a Rocco Basilico, erede di Leonardo Del Vecchio, ndr). Vogliamo arrivare per il 2024 a un round importante e finalizzato alla crescita in area Emea.

Obiettivi economici?

Quest’anno sfioreremo i 2,7 milioni. Da qui al 2025 il piano prevede una crescita importante, che comunicheremo in vista del round.

Quali sono le implementazioni previste a livello tecnologico?

La più rilevante riguarda la nostra app Megamix, sviluppata internamente, di cui siamo molto soddisfatti perché consente di fare il multi order da casa. L’abbiamo pensata per gli uffici e per le famiglie, con benefici sono davvero importanti per gli utilizzatori, anche a livello di risparmio. Con un unico ordine, infatti, si può scegliere tra i diversi menu dei brand che operano nelle nostre cucine e la consegna è unica. In questo modo, si paga solo un costo di spedizione e i piatti arrivano tutti contemporaneamente.

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