Il brand Venchi 1878 si espande all’estero

Venchi cioccolato ha aperto l’ultimo negozio il 9 novembre all’aeroporto di Doha, in tempo per i Mondiali di calcio che si sono aperti in Qatar il 20 novembre scorso. E sta per sbarcare in altri tre nuovi paesi nel 2023: Francia, Malesia e Australia
Il brand Venchi 1878 si espande all’estero

Daniele Ferrero, Ad e azionista Venchi, continua quindi l’espansione all’estero con l’azienda di cioccolato che “malgrado la frenata della Cina per il Covid – dichiara al Corriere della Sera chiuderà quest’anno con un incremento atteso dei ricavi del +40% sul 2021 a 150 milioni, e un margine operativo lordo a 32-33 milioni dai 23 milioni dello scorso anno”.

IL PIANO TRIENNALE

L’obiettivo del piano triennale appena presentato è di toccare i 300 milioni di ricavi nel 2025 e arrivare a 250 negozi aperti dagli attuali 135.

A dicembre di quest’anno, calcola Ferrero, Venchi — oltre mille dipendenti e 70 paesi serviti con cioccolato e gelati — avrà aperto 32 nuovi negozi di cui otto in Cina, tre in Giappone, quattro in Gran Bretagna a Singapore e in Indonesia, sei negli Usa e uno all’aeroporto di Venezia.

Oggi l’Italia pesa sul giro d’affari per “un il 50% contro il 30% del 2021”, il 10% viene dagli Stati Uniti (sette negozi a New York “con la più grande fontana di cioccolato al mondo in Union Square”), il 30% dall’area Cina – Taiwan – Singapore. 

IL PATTO CON EATALY

E se negli Stati Uniti prosegue l’alleanza con Eataly (Venchi è in tutti i negozi della catena), proprio l’ex Ad del gruppo controllato ora dalla Investindustrial di Andrea Bonomi, Andrea Guerra, ha aumentato l‘investimento nell’azienda di Cuneo.
Nelle scorse settimane Guerra è infatti salito dall’1% all’1,5% del capitale di Venchi. Quota piccola ma significativa per un’azienda che è un simbolo del made in Italy nel mondo e sta dimostrando attrattività, a giudicare dalla compagine azionaria variegata, allargata di recente ai manager.

L’AUMENTO DI CAPITALE

All’aumento di capitale lanciato lo scorso febbraiohanno aderito finora 38 dirigenti su 53 – dice Ferrero – con una media di 20.000 euro a testa per un totale di 800.000 euro. Equivale ad un valore di oltre 300 milioni. Riapriremo la finestra delle adesioni nel febbraio 2023, per un nuovo aumento di capitale riservato esclusivamente ai manager”.

IL NUOVO AZIONARIATO

L’impegno di governance allargata si è già manifestato in due appuntamenti: a inizio anno la presentazione del budget, e a luglio quella del piano triennale.

Per quest’operazione, Venchi ha cambiato lo statuto per ampliare un azionariato composto da soci storici e nuovi. Gli storici sono Ferrero (27%), il Vice presidente Nicolò Cangioli (22%), il mastro cioccolatiere Giovanni Battista Mantelli (12%), il Vice presidente di De Agostini Pietro Boroli (7%) e Luca Baffigo, Capo sviluppo Eataly (11%). Tra i nuovi, oltre a Guerra: la famiglia Pao di Hong Kong, attraverso Nuo Capita(4%); la famiglia Guerrand-Hermès (2%); e la famiglia saudita Olayan con l’1,5%. 

GLI INVESTIMENTI

L’investimento previsto da Venchi è di 22 milioni l’anno, circa 70 milioni in tre anni.

Il 10% va in tecnologia e informatica, il 65-70% nei negozi, il 20-25% in capacità produttiva” – afferma Ferrero. Che tra i prodotti innovativi vede crescere il cioccolato al pistacchio siciliano. “Nasce dal successo del nostro gelato al pistacchio, e da un grado di sofisticatezza della materia prima siciliana che 15 anni fa non c’era. È la dimostrazione che investire sulla filiera del made in Italy ha effetti a cascata; l’importante è che nella filiera vi siano processi trasparenti, imprenditori lungimiranti e maturi”.

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