Gli spirits volano online (+250%)

L’analisi di Witailer e Mr. Dee Still evidenzia le categorie più ricercate per l'e-commerce. Su Amazon Italia domina il gin, seguito da spumanti e champagne, rum e whisky
Gli spirits volano online (+250%)

La mixology-mania ha contagiato gli italiani e fa decollare non solo le ricerche, ma anche le vendite online dei prodotti di punta per la preparazione di cocktail e long drink. A raccontarlo è una ricerca di Witailer, agenzia specializzata nella consulenza per la vendita sui principali marketplace ed e-commerce, e di Mr. Dee Stil, shoppable magazine del mondo del beverage. 

BOOM DELL’EXPORT. VALE 1,6 MILIARDI

L’analisi parte dai dati di mercato, stimati da Federvini, che evidenziano un giro d’affari di 4 miliardi di euro per il comparto nazionale degli spirits, di cui 2,4 originati dalle vendite interne e 1,6 dall’export. L’associazione confindustriale calcola in particolare che le esportazioni sono raddoppiate negli ultimi 5 anni e il buon trend dell’export si accompagna ai risultati dell’Horeca nel post pandemia. Inoltre, i dati Nielsen hanno evidenziato come il mercato degli alcolici sia decollato durante e dopo il 2020, con un aumento delle vendite online di quasi il +250%.

Si aggiunge poi la stima presente in un recente rapporto della Iwsr Drinks Market Analysis, secondo la quale il valore dell’industria a livello globale potrebbe raggiungere i 40 miliardi di dollari entro il 2024. Tornando all’Italia, l’analisi di Witailer e Mr. Dee Stil individua nel gin la categoria di prodotto più ricercata in assoluto attraverso internet, davanti a spumanti e champagne, rum e whisky. Il momento di punta, nel corso dell’anno, è quello delle festività natalizie, seguito dal mese di settembre.

I BRAND PIU’ RICERCATI

Al di là del prodotto, sono i brand a guidare la ricerca dei navigatori della rete. Tra gli amari svettano nomi come Jefferson, Rupes, Amaro del Capo Riserva. Tra i gin spiccano Tanqueray, Bombay, Roku. Per i rum, la top three è composta da Zacapa, Don Papa e Diplomatico, mentre per il whisky compaiono Jack Daniel’s, Talisker, Macallan. Spostandosi di categoria, le bollicine vedono comparire due label italiane, Aviva e Santero, e una francese ovvero Dom Pérignon. Tuttavia, i nomi di riferimento cambiano a seconda del marketplace di riferimento.

In una piattaforma generalista, come ad esempio Amazon, prevalgono ricerche di prodotti meno di nicchia e che godono di grande awareness tra cui Baileys per i liquori e Jack Daniel’s per il whisky. Analizzando invece i dati di un marketplace più specifico come Mr. Dee Still, il focus del consumatore è legato a edizioni limitate e categorie di prodotto emergenti, come la tequila, o più difficili da trovare sugli shop online generalisti. Un esempio? Su Amazon.it gli amari più ricercati sono Amaro Del Capo o Jefferson, su Mr. Dee Still vince la nicchia con prodotti locali come Amaro Camatti e Mirto Silvio Carta ricetta storica.

CRITERI DI RICERCA: PREVALE LA DESCRIZIONE DEL PRODOTTO

Il peso della marca è importante, ma si differenzia in base al prodotto. Secondo l’analisi di Witailer e Mr. Dee Stil, nonostante su Amazon.it prevalgano le ricerche di prodotti di brand molto conosciuti, alcune sotto-categorie di spirits mantengono ancora una grossa fetta di ricerche generiche. Per le seconde, infatti, gli utenti tendono a cercare i prodotti mediante parole chiave generiche, spesso di descrizione di prodotto. Ciò vale per le sottocategorie meno sviluppate su Amazon.it, come amari e liquori, che si mantengono su percentuali di ricerche generiche che superano l’80%.

Il caso più interessante è quello del gin, dove le richieste tendono a uscire dalla massificazione per premiare i cosiddetti craft gin: l’analisi evidenzia che meno del 20% delle ricerche parte dal brand. “Ciò denota una grossa opportunità per eventuali immissioni nel mercato da parte di aziende produttrici del settore, che potrebbero sfruttare strategicamente questo gap esistente tra domanda e offerta” si legge nello studio.

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