Pizzadagiù: Casa Surace firma una pizza che profuma di Sud

Un nuovo progetto editoriale targato Casa Surace. L’obiettivo, diffondere la cultura del Sud attraverso il piatto più amato dagli italiani, la pizza
Pizzadagiù: Casa Surace firma una pizza che profuma di Sud

Dalla sua nascita, nel 2015, a oggi, Casa Surace racconta il Sud nelle sue mille sfaccettature con spontaneità, leggerezza e ironia. Factory e casa di produzione, nel tempo ha ideato progetti di comunicazione per grandi brand, pubblicato libri e creato il marchio Staisciupacco. Ora, con lo stesso spirito, il team di Casa Surace ha costruito un progetto tutto dedicato alle pizzerie e si è inventato la Pizzadagiù, una pizza unica che, con i suoi ingredienti e la sua preparazione, rappresenta il Sud a trecentosessanta gradi. A raccontarci l’iniziativa è Simone Petrella, Co-fondatore e autore di Casa Surace.

L’INTERVISTA

Simone, chi ha inventato la ricetta della Pizzadagiù?

La ricetta nasce dal Sud e dai sapori e profumi tipici della nostra terra. Prima di tutto c’è il ragù, quello di casa; poi c’è il caciocavallo, cibo simbolo della cultura paesana delle nostre zone (il team proviene dall’area tra Napoli e Sala Consilina, ndr). E naturalmente non poteva mancare il fritto, icona della nostra cucina. Non parliamo di una vera e propria pizza fritta, ma l’impasto della Pizzadagiù, viene fritto prima di essere farcito e passato in forno. Tre elementi per ritrovare, nella pizza, il sapore di casa. 

Come siete arrivati al risultato perfetto?

Dopo molti esperimenti e grazie al supporto di un pizzaiolo, che ci ha aiutati a elaborare la ricetta in modo che fosse realmente fattibile in pizzeria.

E ora? Cosa farete di questa ricetta?

Tengo a precisare che il nostro è un progetto puramente editoriale, non c’è alcun risvolto commerciale o ricavo economico, se non il piacere di diffondere il prodotto e il messaggio che porta con sé. Quello che vorremmo è che la Pizzadagiù entrasse a far parte del menu del maggior numero di pizzerie possibile, in Italia e all’estero.

Come vi state muovendo per avviare la diffusione della ricetta?

Da qualche tempo abbiamo iniziato a prendere contatti con le pizzerie e molte hanno già aderito al nostro progetto. Ci sarà anche un evento ufficiale di presentazione, di cui siamo molto orgogliosi, che si terrà il 27 ottobre presso PizzAut a Milano. In questa occasione presenteremo il video tutorial per preparare la Pizzadagiù e faremo assaggiare la nostra pizza, preparata proprio dai ragazzi di PizzAut. Il 27 ottobre sarà quindi la data a partire dalla quale le pizzerie aderenti potranno iniziare a proporre la Pizzadagiù nel loro menu. 

La Pizzadagiù avrà anche un logo?

Ci stiamo lavorando, perché in tanti ce lo hanno chiesto, ma non ci sarà alcun obbligo di utilizzarlo. Abbiamo anche lasciato libertà di modificare la ricetta, a patto che non ne venga snaturato lo spirito. Chi vorrà, quindi, potrà concedersi qualche licenza poetica e apporre vicino al brand la frase “Rivisitata da…”

Il progetto ha anche dei partner…

Sì, uno di questi è Petra, che ci ha sostenuto e con cui stiamo organizzando una presentazione in occasione del loro evento PizzaUp. Ma non c’è alcun obbligo, da parte dei pizzaioli, di utilizzare una farina piuttosto che un’altra.

Il progetto è aperto ad altre partnership?

Assolutamente sì. Non poniamo limiti alle collaborazioni che possono nascere e siamo apertissimi a sviluppare progetti ad hoc, in una logica win win. Ma l’obiettivo primario resta la diffusione della Pizzadagiù presso le pizzerie e al grande pubblico.

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