TheFork Awards monitora le nuove aperture

Persi oltre duemila ristoranti nel secondo trimestre. Lo studio della piattaforma per le prenotazioni online evidenzia 5.173 chiusure a fronte di 3.005 aperture. Un nuovo ristorante su quattro, in Italia, è asiatico
TheFork Awards monitora le nuove aperture

La ripresa c’è, come evidenziato dal massiccio ricorso alle prenotazioni dopo la pandemia, ma non per tutti i ristoranti. Nel secondo trimestre del 2022, sono state registrate 3.005 nuove aperture di ristoranti a fronte di 5.173 cessazioni di impresa contro lo stesso periodo del 2021. A evidenziarlo è l’osservatorio dedicato al monitoraggio delle nuove aperture nella ristorazione, presentato da TheFork Awards in collaborazione con Format Research

SPOPOLA LA CUCINA ASIATICA

Lo studio racconta che in Italia le regioni dove si è registrato il maggior numero di imprese nate da ottobre 2021 sono il Lazio (613) la Lombardia (506) e la Campania (394). Inoltre, tra le tipologie di locale nella categoria “solo ristoranti con somministrazione”, c’è una marcata tendenza verso la cucina etnica. Il 25% dei nuovi locali propone infatti la cucina asiatica, il 10% quella internazionale. In vetta alla graduatoria delle inaugurazioni si conferma la cucina tipica e regionale italiana (41%), mentre il 15% degli opening è legato alle pizzerie e il 9% ai ristoranti generici di carne e pesce. Il trend asiatico è ancora più forte a Nord Ovest, dove il 39% delle new entry propone piatti asiatici. Tra le diverse aree geografiche rimane stabile la distribuzione dei nuovi ristoranti in base alla fascia di prezzo: la più comune risulta essere tra i 15 e i 30 euro per persona.

NOVITA’ SI, MA CON CAUTELA

Le novità attraggono i consumatori italiani? Fino a un certo punto… Secondo l’osservatorio TheFork Awards, il 44% del campione afferma di non recarsi mai in ristoranti di nuova apertura. Solo il 10% è ben propenso, mentre il restante 45% ha frequentato al massimo due volte negli ultimi 12 mesi un ristorante di nuova apertura. I più predisposti a testare un new restaurant sono gli uomini e donne del Nord Est in età compresa tra i 18 ed i 44 anni, mentre nel resto d’Italia prevale lo scetticismo unito alla voglia di non rischiare.

PREZZI TROPPO ALTI

Un aspetto critico legato alla ristorazione è quello del prezzo. La quasi totalità del campione (98,3%) ha affermato che i prezzi stanno crescendo troppo e andare al ristorante sta diventando un lusso. Al tempo stesso, oltre l’80% ha riconosciuto come stia aumentando, all’interno dei ristoranti, l’attenzione verso la sostenibilità e quasi il 90% ha osservato un forte aumento del livello di digitalizzazione, con soluzioni sempre più innovative all’interno dei locali. Nella scelta del locale, il fattore premiante è sempre più la recensione letta sui web e sui social (38,9%), davanti alla presenza del locale nel proprio quartiere (30,7%) e la voglia di provare i ristoranti nuovi in città (29%).

VINCITORI PREMIATI DA JERRY SCOTTI

I dati dell’osservatorio sono stati presentati durante la conferenza stampa di lancio dei TheFork Awards, il format che coinvolge – attraverso Identità Golose – 55 Top Chef nella selezione di 46 nuove aperture e gestioni, sottoposte al voto degli utenti di TheFork. I 10 locali più votati saranno annunciati in una serata di gala che si terrà il 25 ottobre presso gli IBM Studios di Milano, in un evento presentato da Gerry Scotti con i piatti di Antonino Cannavacciuolo, i vini dello stesso Scotti e il beverage di Fever Tree, Acqua Panna, S. Pellegrino e Bibite San Pellegrino.

IL PASSAPAROLA

La fotografia realizzata con Format Research mostra uno scenario complesso. L’obiettivo di TheFork in generale e dell’iniziativa TheFork Awards in particolare è sostenere tutti i ristoranti, specie quelli che affrontano la sfida di affacciarsi a un mercato competitivo, complicato dall’inflazione” ha commentato in una nota Almir Ambeskovic, Ceo di TheFork. “I TheFork Awards nascono con questo spirito poiché gli utenti di TheFork sono i più propensi a sperimentare le novità e quindi gli alleati migliori ad attivare il passaparola di cui una nuova apertura ha estremo bisogno. Vanno al ristorante con il doppio della frequenza, spendono il 14% in più rispetto alla media, sono a reddito più elevato e fanno il 65% in meno di no-show. Sentiamo la responsabilità di dover salvaguardare il patrimonio gastronomico italiano e le piccole realtà individuali che lo compongono, senza tralasciare il resto del mercato”.

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