Meno di un anno, dopo 12 mesi di corteggiamento, due diligence e formalità legali. Tanto potrebbe essere durato il matrimonio tra Just Eat Takeaway e Grubhub, perfezionatosi a giugno dello scorso anno per 7,3 miliardi di dollari.
Massima insoddisfazione
La notizia è stata ripresa da diversi fonti autorevoli tra cui Financial Times, CNBC e Reuters che descrivono di come i vertici del gigante del food delivery siano assolutamente insoddisfatti delle performance di quella che nelle loro intenzioni doveva essere la filiale e braccio armato del gruppo in Nord America.
Il principale imputato sembra essere il CEO Jitse Groen, colpevole di non essere riuscito a guadagnare quote di mercato sui principali rivali, Doordash e Uber Eats, con Grubhub che è sostanzialmente rimasto fermo al 14% di market share.
Azionisti sul piede di guerra
Se i rapporti col management pare siano ai minimi storici, ancora peggiori sono forse quelli con gli investitori, che pare abbiano voluto lanciare più un segnale di insoddisfazione. In meno di un anno il titolo ha perso infatti il 70% e pare che uno dei grandi investitori, Castle Rock, che detiene il 5%, sia intenzionato a vendere.
Possibili acquirenti
Tornando alla cessione, diversi analisti fanno notare che più che una vendita, potrebbe trattarsi di una svendita, un vero e proprio tonfo, alla luce sia delle pessime performance che della situazione generale del mercato del food delivery. Riguardo a possibili acquirenti, si vocifera che sia Uber Eats, che Amazon potrebbero essere interessati.
Comunque vada, sarà un… insuccesso