Caso Serist, si va verso la ristrutturazione del debito

Svolta nel caso della società lombarda di ristorazione collettiva, dichiarata fallita e poi acquisita da Ladisa. L'accordo riguarda circa 40 milioni di euro di debito
Caso Serist, si va verso la ristrutturazione del debito

Lo scorso luglio, il Tribunale di Monza aveva pronunciato una sentenza di fallimento contro Serist, azienda di ristorazione collettiva con sede a Cinisello Balsamo (Milano) ma fondata ad Arcore nel 1983 e di proprietà della famiglia Cusin.

Un anno prima, dopo che la società era stata ammessa alla procedura di concordato in bianco (risalente a gennaio 2020), il colosso del settore Ladisa – società barese da 5.400 dipendenti e 35 milioni di pasti l’anno serviti perlopiù in ambiti pubblici tra cui scuole e università, ospedali, ministeri e forze dell’ordine – si era aggiudicato all’asta il ramo d’azienda di Serist che includeva gli immobili, i centri di cottura di Agrate Brianza e Castiglione delle Stiviere e due stabilimenti in Sardegna, assorbendo così gli oltre mille dipendenti della società e anche i contratti in essere con clienti pubblici e privati. L’impresa era così salva, ma restava aperta la questione della vecchia società, che ora sembra destinata a un esito diverso da quello prospettato.

40 MILIONI DI DEBITO

Il Tribunale di Monza ha infatti omologato l’accordo di ristrutturazione dei debiti, ai sensi dell’art. 182-bis della Legge Fallimentare, a seguito di una sentenza della Corte d’Appello di Milano che aveva accolto il reclamo dei legali di Serist contro la sentenza di fallimento. L’omologa dell’accordo di ristrutturazione è stato quindi sottoscritto dai creditori di Serist, in particolare da due principali istituti di credito e da oltre 165 fornitori, e riguarda un debito di circa 40 milioni di euro.

Il buon esito dell’accordo è vincolato al soddisfacimento di tutti i creditori, aderenti e non, anche grazie ai capitali messi a disposizione dalla proprietà, oltre alle risorse generate dalla cessione del ramo d’azienda. L’asta competitiva del 2020 partiva da una base di 4.875.000 euro e si era conclusa, dopo una serie di rilanci, con l’offerta di Ladisa per un importo di quasi due milioni in più.

LO SCENARIO ATTUALE

L’amministratore unico di Serist, Valter Zocchiha dichiarato alla testata monzese MB News: “Gli atti sono stati rimandati al Tribunale di Monza per l’omologazione del piano di ristrutturazione del debito. Ci auguriamo che l’omologazione avvenga il più velocemente possibile in modo che le 200 aziende creditrici, soprattutto in un periodo reso così difficile a causa della pandemia, possano incassare i loro crediti incagliati da anni”.

Zocchi aggiunge che: “Avendo tutta la finanza necessaria a disposizione, circa 17 milioni di euro, sono in grado di passare molto rapidamente alla fase dei pagamenti dei creditori. Il fallimento di Serist sarebbe stato oltre che per la proprietà, gli ex amministratori e sindaci anche un problema sociale non di poco conto”.

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