Ami, il controllo passa a Clessidra Capital Credit e Magnetar

I fondi rilevano l’80% della holding del Gruppo Pessina. Aumento di capitale di 50 milioni per il rilancio dei marchi Norda, Gaudianello e Sangemini
Ami, il controllo passa a Clessidra Capital Credit e Magnetar

La notizia era attesa e ora è ufficiale: Acque Minerali d’Italia (Ami) è pronta al rilancio. È stato infatti firmato l’accordo con cui i fondi di investimento Clessidra Capital Credit SGR e Magnetar rilevano l’80% delle quote della holding fondata nel 1968 dal Gruppo Pessina, a cui fanno capo i brand Norda, Gaudianello e Sangemini.

PRODUZIONE SALVA CON L’AUMENTO DI CAPITALE

Il safety plan varato dalle due società entranti prevede un aumento di capitale di 50 milioni di euro e l’erogazione di nuove risorse finanziarie, con cui vengono garantiti la continuità operativa e gli asset di sviluppo aziendali.

Si evita così la scomparsa di un altro pezzo storico di made in Italy: con otto siti produttivi e 26 sorgenti, Acque Minerali d’Italia è infatti nella top 10 dei player nazionali nel settore nacque minerali e soft drink.

L’accordo non prevede cessioni, ma un piano di rilancio che conferma l’attuale perimetro del gruppo, facendo leva sul presidio territoriale, sulla dislocazione geografica degli impianti e una strategia di valorizzazione dei tre master brand nei canali Gdo e Horeca.

Contestualmente all’ingresso nel capitale, è stata ridefinita la governance di Ami; il nuovo Cda ha nominato amministratore delegato Alessandro Frondella, già direttore generale, e Matteo Siani nel ruolo di direttore finanziario. 

RILANCIO NEL SEGNO DELLA CONTINUITÀ

Per Clessidra Capital Credit SGR, società del Gruppo Clessidra, l’operazione condotta in sinergia con il fondo americano Magnetar ha una chiara valenza strategica. “Abbiamo definito l’intesa per il rilancio dell’azienda in tempi rapidi“, spiega Mario Fera, amministratore delegato della Sgr. “Crediamo fortemente in questo progetto e desideriamo rilanciare AMI e i suoi marchi, tutti di grande potenziale, nel rispetto della sua storia e dei suoi valori“. 

Il fondo investe prevalentemente in aziende italiane in tensione finanziaria ma con solidi fondamentali industriali, proprio come nel caso di Ami. Per la quale, “l’immissione di nuove risorse finanziarie e manageriali permetterà di ridare vigore al ruolo di leadership nel mercato in cui opera“, assicura Fera.

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