Kuiri allarga i propri orizzonti

La start-up di kitchen sharing lancia Kuiri Megamix, un’App proprietaria per la delivery multi-brand, e punta al franchising. Entro la fine del 2022 prevista l’apertura di 60 nuove “smart kitchen”
Kuiri allarga i propri orizzonti

Nata come start-up di cloud kitchen, con un servizio di kitchen sharing e un’attività di consulenza per avviare nuove attività nel campo della ristorazione, Kuiri allarga i propri servizi verso una delivery 2.0.

Il nuovo servizio si chiama Kuiri Megamix, e si basa su un’App proprietaria per la consegna a domicilio che offre la possibilità ai clienti di effettuare in contemporanea più ordini dalle differenti insegne partner. Con un’unica transazione e un’unica consegna.

Inizialmente solo in take away

Il servizio promette commissioni ridotte rispetto ai grandi provider del settore e si propone di incrementare il volume degli ordini, profitti ed efficienza, attraverso il pick-up, la consegna a domicilio e gli acquisti in cassa ulteriormente semplificati.

“Con l’avvento di Kuiri Megamix abbiamo dato il via all’era del multi-order rivoluzionando totalmente il concetto del food delivery. Il servizio sarà inizialmente disponibile su webapp ed erogato solo per il take away per poi diventare usufruibile tramite App e attivo anche per la delivery”, promette il Founder e Ceo di Kuiri Paolo Colapietro.

Verso un’espansione in franchising

Per Kuiri le novità non si fermano alla nuova piattaforma di consegna. Nei prossimi mesi è infatti previsto un allargamento della rete di mini-cucine già allestite e pronte da noleggiare. Presente a Milano con tre location – la prima inaugurata in via California nel febbraio del 2021, la seconda in via Melchiorre Gioia e l’ultima in piazza Carlo Erba – la start-up conta attualmente 20 cucine e 16 brand partner (tra cui Hamburger by Il Mannarino, A Casa di Nonna by Il Mannarino, UrBun, Inzuppo e Noodle Bar) e punta ad aprire, nell’arco di 24 mesi fino a 60 “smart kitchen”.

“Prevediamo, entro la fine del 2022, di dar vita al primo progetto di franchising con espansione nelle principali città italiane”, aggiunge Colapietro. Ad oggi Kuiri gestisce in media oltre 1500 ordini settimanali – di cui il 65% è costituito da delivery e il 35% da take away – per un totale di 16.800 ordini mensili.

“Con la riapertura dei ristoranti – spiega ancora il CEO di Kuiri – molti imprenditori si troveranno in difficoltà nella gestione parallela del servizio di somministrazione e di quello di delivery e asporto, per cui ci saranno molte insegne che si rivolgeranno a noi per gestire questi servizi. E un maggior numero di brand significa anche avere un modello più sostenibile dal punto di vista economico. In generale, credo che la delivery, che in seguito alla pandemia ha avuto un forte sviluppo, continuerà a essere un punto di riferimento per molti consumatori, vuoi per una questione di sicurezza che di comodità”.

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