Novantotto milioni di euro in Italia nel 2021 con un previsione di 143 milioni entro il 2024: 1,43 miliardi di dollari nel mondo e una previsione di 2,9 miliardi entro il 2024. L’analisi di Growth Capital dei mesi scorsi ha certificato con i numeri la crescita del “fenomeno poke”, entrato ormai in pianta stabile tra i cibi più amati dagli italiani.
Honu è una specie di tartaruga nativa delle isole Hawaii, patria del poke, che simboleggia saggezza e longevità. Ed è un nome tanto azzeccato quanto beneaugurante per il format di pokerie lanciato da Gestbirr, gruppo al quale fanno capo format di successo come Spiller e La Birreria Italiana.
PASSIONE E QUALITÀ
Con Honu Poke, come ci spiega Valerio Tedaldi, General Manager del format “desideriamo ampliare la base clienti del gruppo creando una proposta food ‘fast casual’, all’insegna del cibo di qualità, healthy e in linea con le nuove esigenze del cliente. In questo modo possiamo offrire al pubblico un’alternativa più attuale, cavalcando le nuove tendenze culinarie che si stanno delineando”.
In un mercato che può dirsi a dir poco intasato, benché con ancora ampi margini di crescita, la value proposition per differenziarsi dalla concorrenza è chiara.
“Le nostre parole chiave sono passione e qualità, continua Tedaldi. “Riteniamo che ci siano i presupposti per migliorare l’esperienza della clientela, a partire dalla qualità delle materie prime impiegate nelle nostre bowl, proseguendo con l’attenzione dei nostri addetti: in una nocciolina, nutrire con passione”.
GRANDI AMBIZIONI
Il piano di sviluppo è ovviamente molto ambizioso: “Honu Poke nasce con un chiaro obiettivo: quello di realizzare un format attuale rivolto ai giovani da estendere sul territorio. Abbiamo in previsione 20 aperture nel 2022 in città e zone fortemente attive. Stiamo attivamente valutando l’acquisizione di catene già esistenti per accelerare il nostro processo di crescita”.