McDonald’s e intelligenza artificiale, tempo di riflessioni?

Gli scarsi risultati e i feedback non proprio lusinghieri hanno spinto il colosso dei fast food alla cessione sia di Aprente che di Dynamic Yield, acquisite poco più di due anni fa
McDonald’s e intelligenza artificiale, tempo di riflessioni?

Aprile 2019: McDonald’s acquisisce Dynamic Yield, società californiana attiva nel campo dell’intelligenza artificiale e del machine learning.

Settembre 2019: McDonald’s acquisisce Aprente, società californiana attiva nella tecnologia del riconoscimento vocale.

Dopo due anni e i rumors dei mesi scorsi, è già tempo di divorzio…

NATI PER FARE HAMBURGER

Lo scorso ottobre infatti, era stata ufficializzata da McDonald’s la cessione di Aprente a IBM. Il motivo per cui stiamo facendo questo con IBM”, aveva affermato all’epoca il CEO di McDonald’s Chris Kempczinski, “è per avere qualcuno che assumere le redini del progetto alla stato attuale ed essere in grado di completare lo sviluppo per poi aiutarci a distribuirlo su larga scala, quindi useremo sicuramente la loro esperienza nell’intelligenza artificiale e tutto ciò che hanno imparato in questo campo”.

Pochi giorni fa, inoltre, è arrivata l’ufficialità della cessione anche di Dynamic Yield, questa volta a Mastercard.

ACQUISIRE O NON ACQUISIRE?

Premesso che con i soldi degli altri siamo tutti bravi a fare gli imprenditori, e col senno di poi si riempiono le fosse, questi due ultimi avvenimenti impongono qualche riflessione.

È palese che anche il mondo della ristorazione è, e sarà sempre più data driven, ma era davvero necessario lanciarsi nelle acquisizioni di due aziende così lontane dal proprio core-business?

Cosa peraltro parzialmente confermata da Chris Kempczinski nella sua dichiarazione che, con un pizzico di malizia, potrebbe essere letta come Noi siamo bravi a fare hamburger, ma la deep technology non è cosa per noi…”

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