Sophia Loren Restaurant sbarca a Milano

Seconda apertura, a primavera 2022, per la catena dedicata all’attrice napoletana. Il patron Cimmino crede nel capoluogo meneghino: "È la nostra New York". E guarda oltre il Covid
Sophia Loren Restaurant sbarca a Milano

Aveva annunciato il varo del primo Sophia Loren Restaurant – Original Italian Food in pieno lockdown e ad aprile 2021, nel cuore di Firenze, ha aperto il primo locala della catena di ristoranti dedicata all’attrice napoletana. Ora, mentre la quarta ondata sferza le sicurezze derivate dalla campagna vaccinale, Luciano Cimmino rilancia e annuncia la seconda apertura. Sarà a Milano il secondo Sophia Loren Restaurant, che nella primavera 2022 andrà a insediarsi negli spazi che erano del Bar Italia in zona Cordusio.

Prima o poi la pandemia dovrà finire e ci rialzeremo. Un imprenditore deve avere anche il coraggio di gettare il cuore oltre l’ostacolo“, sbotta Cimino, già alla guida del gruppo Pianoforte Holding (Yamamay e Carpisa). “Dobbiamo avere fiducia” – dice – “e non è facile quando siamo bombardati da notizie che la minano, ma stiamo mantenendo l’equilibrio. Da un lato Firenze ha dimostrato che il modello funziona, dall’altro abbiamo comunque fatto una proiezione basandoci sul momento attuale. E oggi, in sostanza, l’80% dei clienti del nostro ristorante è composto da fiorentini e toscani in genere“.

OPPORTUNITÀ COLTA AL VOLO

Soddisfatti da questo risultato, già positivo pur in assenza del nocciolo duro del turismo internazionale a Firenze, alla Dream Food hanno rotto gli indugi e hanno dato il via al progetto Milano. “Da anni cercavamo uno spazio in città” – riferisce Cimmino – “e per vari motivi non siamo mai giunti alla meta. Ora è capitata un’opportunità in zona Cordusio, dove abbiamo altre attività. È un’area in cui crediamo molto e che, con il completamento dell’asse piazza Duomo-Castello, verrà riqualificata. Di fatto si allargherà molto il centro città“.

La zona di piazza Cordusio è diventata infatti palcoscenico delle nuove tendenze di global retail e il piano della società presieduta da Cimmino – titolare ha un accordo di licenza con la Loren per lo sviluppo di una catena di locali con il suo brand – prevede l’adozione nel capoluogo meneghino dello stesso format di quello di Firenze. 

INVESTIMENTO DA 2 MILIONI DI EURO

L’investimento complessivo dovrebbe attestarsi a circa 2 milioni di euro. Il ristorante sarà di nuovo progettato dallo Studio Redaelli e associati, con l’obiettivo di creare un ambiente dall’eleganza rilassata e confortevole. Il Sophia Loren Restaurant offrirà servizio di ristorazione, bar, caffetteria, pasticceria, cocktail e wine bar. Nel segno del gusto italiano, le pizze e le fritture in menù saranno firmate anche qui da Francesco Martucci (miglior pizzaiolo al mondo dal 2019 al 2021), mentre due dei primi piatti à la carte porteranno il marchio di Gennarino Esposito, chef del bistellato Torre del Saracino a Vico Equense. La pasticceria, curatissima, è affidata a Carmine di Donna, già pastry chef al Torre del Saracino

Questa nuova avventura” – specifica Cimmino – “nasce da un sogno ambizioso e innovativo. Abbiamo scelto Milano come seconda tappa di questo viaggio perché vogliamo offrire ai milanesi e al pubblico internazionale che gravita intorno a questa città, la possibilità di vivere un’esperienza unica e coinvolgente che abbina la tradizione culinaria italiana al fascino di un ambiente rilassato eppure ricercato, ispirato all’eleganza di un’icona del cinema internazionale“.

UNA MILANO MODELLO NEW YORK

Se a Firenze si attende il ritorno degli americani, ma ci si consola con i local e i turisti europei, a Milano è ripartito tutto. “Facendo le debite proporzioni“, osserva Cimmino – “Milano assomiglia a New York per il modo di vivere e per l’effervescenza. C’è la stessa fibrillazione, la stessa elettricità nell’aria. È il centro degli affari in Italia, è una città inserita appieno in Europa. E questa connotazione si accentua adesso, quando si percepisce quasi una febbre di novità che credo sarà ancora più travolgente appena tutto sarà passato. Se ancora sotto il Covid la città reagisce così, i segnali sono da cogliere e noi proponiamo un ambiente che si può trovare a New York come a Dubai. Uno spazio internazionale, ma con un’offerta molto democratica senza arrivare alla ristorazione classica“. 

A Firenze lo scontrino medio non arriva a 30 euro a persona, “eppure si può pranzare o cenare in un luogo bello e con una scelta tra pizze e fritti, primi piatti e dolci di grande qualità, tutta basata su matrie prime d’eccellenza“. E su Milano l’area cocktail bar dovrà essere curata con particolare attenzione. 

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