McDonald’s rinnova le partnership con Doordash e Uber Eats

Il colosso americano ha dato seguito agli accordi stipulati con le due piattaforme che si occuperanno del servizio McDelivery
McDonald’s rinnova le partnership con Doordash e Uber Eats

McDonald’s conferma di voler puntare forte sul delivery e forse, ancora per un po’, meno sul consumo all’interno dei punti vendita. Almeno stando agli ultimi annunci.

La catena ha infatti rinnovato ed esteso due importanti partnership a livello globale per il servizio McDelivery, come riportato dal portale Restaurantdive.

SERVIZIO IN WHITE LABEL

Uber Eats, primo partner della catena dagli archi dorati sin dal 2017, forte anche dei buoni risultati a livello finanziario, ha rinnovato la collaborazione con il numero uno del fast food mondiale, al quale continuerò a fornire il servizio tramite il prodotto in white label Uber Direct.

Partnership che è stata rinnovata anche con Doordash, che si preparara a penetrare il mercato europeo grazie alla recente acquisizione della finlandese Wolt. Analogamente a Uber Eats, la piattaforma fornirà il servizio in white label tramite DoorDash Drive.

DATI SEMPRE SOTTO CONTROLLO

Col servizio in white label, McDonald’s sostanzialmente può beneficiare delle infrastrutture tecnologiche delle due piattaforme, che vengono integrate nel sistema di prenotazione e nella app McDelivery, mantenendo al contempo la piena proprietà dei dati dei clienti, con tutti i vantaggi connessi.

A tutto delivery quindi, considerato che, come affermato dal Ceo Kris Kempczinski durante l’ultima earning call, il 20% delle vendite nel Q3, nei sei mercati principali, è arrivato dai canali digitali.

PIÙ COLLABORAZIONI, MENO TARIFFE

Kempczinski che ha poi affermato: “Certamente crediamo di dare un’ottima occasione a livello globale per i partner di terze parti. Ciò che stiamo cercando di fare attraverso tali collaborazioni è sfruttare il fatto che siamo la più grande azienda di ristoranti al mondo, con una grande capacità di indirizzare il traffico sulle app dei partner e ciò dovrebbe riflettersi sulle tariffe che paghiamo a detti partner”.

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