Agrifood, più sprechi durante la pandemia

L’edizione 2021 dell’Osservatorio Metronomo rileva che, per un quarto dei produttori agroalimentari del made in Italy, l’incremento è oscillato tra il +5% e il 15%
Agrifood, più sprechi durante la pandemia

L’edizione 2021 dell’Osservatorio Metronomo, commissionata da Metro Italia alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, aveva l’obiettivo di stimare quali e quanti fossero stati gli sprechi alimentari nel settore del fuori casa nell’anno della pandemia. L’attenzione dei ricercatori si è concentrata sulla filiera agroalimentare, quindi sui fornitori dell’horeca che, trovandosi con i clienti fermi per molto tempo, sono stati costretti a fronteggiare il possibile spreco di alimenti prodotti in eccesso.

La ricerca ha analizzato l’impatto della pandemia da Covid-19 su oltre 230 produttori della filiera alimentare, in particolare sui fornitori di prodotti tipici italiani. L’indagine si è soffermata sulle difficoltà incontrate durante la produzione, sulle tipologie di eccedenze generate, sulle soluzioni che i produttori sono riusciti mettere in atto per rispondere con più efficacia a un mercato in cambiamento e sulle misure attuate per prevenire e/o ridurre al minimo eccedenze ed eventuali sprechi.

PIÙ VENDITE AL RETAIL

Tra i molti spunti interessanti emersi dalle risposte delle aziende coinvolte c’è l’aumento delle vendite, indotto dalla pandemia, alla grande distribuzione, a fronte del calo di quelle dirette a grossisti B2B e professionisti horeca. La produzione di bevande e quella di frutta e verdura si sono rivelate tra le più impattate. Invenduti e stoccaggio delle materie prime sono state le aree maggiormente soggette a spreco durante la pandemia, mentre i prodotti freschi guidano la classifica delle categorie con la più alta incidenza di sprechi.

Siamo impegnati da anni sul fronte dello spreco alimentare” – ha affermato Marco Cosi, responsabile localismi e ultrafresh di Metro Italia con il duplice obiettivo di trasformare le nostre eccedenze in donazioni e di supportare i nostri clienti, i professionisti dell’horeca, nel ridurre gli sprechi alimentari in ogni fase del loro business. Moltissime aziende sono riuscite a riorganizzare la propria produzione e soprattutto le modalità di proposta al mercato, ad esempio adeguando i formati dei packaging e dimostrando dinamismo di fronte a uno scenario in continua evoluzione“.

FOCUS SUL PACKAGING

Secondo Fabio Iraldo, responsabile del team di ricerca “Sustainability Lab” dell’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna, va sottolineato quel 26,18% di intervistati che dichiara di aver aumentato nel corso del 2020 lo spreco alimentare, con incrementi che oscillano tra il +5% e il +15%. “Rilevanti inoltre gli impatti diretti sulle loro attività, come la complessità nel gestire il personale e la logistica in uno scenario incerto e in costante cambiamento“.

Nel 42% dei casi considerati sono stati ottimizzati i packaging e nel 28% sono stati introdotti nuovi formati con minori quantità di prodotto; inoltre per il 23% delle aziende è stata anche l’occasione di proporre confezioni più sostenibili. Il tema del packaging risulta importante soprattutto se si considera che il 30% delle aziende dichiara di aver ricevuto maggior richiesta di prodotti confezionati.

ANCORA SCARSO IL RICORSO AL DIGITALE

Il 60% dei produttori dichiara che è fondamentale effettuare consegne con volumi ridotti di prodotto. Questo comportamento è aumentato del 21% rispetto al pre-pandemia. Un ritardo si assiste invece nell’utilizzo di applicazioni digitali che favoriscano la rivendita di prodotti in mercato secondari. Simili applicazioni, oggi, non vengono adottate dal 75% degli intervistati. L’8% dichiara però di aver iniziato a utilizzarle durante l’emergenza sanitaria.

© Riproduzione riservata