Per TheFork l’Italia è ancora in rosso

L’app di prenotazione online dei ristoranti ha analizzato l’andamento del settore nei mesi di chiusure parziali e totali per capirne gli effetti e come affrontare la riapertura 
Per TheFork l’Italia è ancora in rosso

L’industria della ristorazione è gravemente ferita da oltre un anno di mancata attività. In questi mesi ha, però, dimostrato una grande resilienza e capacità di aggiornamento attraverso la crescita della digitalizzazione”, spiega Andrea Arizzi, Head of new business di TheFork. L’app di prenotazione online dei ristoranti ha offerto la propria piattaforma per pubblicizzare le attività di delivery gratuitamente, sviluppato le Gift card e annullato le commissioni per le versioni più avanzate del gestionale. 

2020, RESILIENZA E CLIENTI FEDELI

Uno studio a livello europeo di TheFork, reso noto in questi giorni, rileva che, dopo il difficile trimestre marzo-maggio 2020, l’estate ha segnato una ripresa globale (-24% a luglio, – 18% ad agosto, pur con qualche disparità geografica) e penalizzato soprattutto le grandi città. Il decremento è stato inferiore nelle aree turistiche europee, attestandosi a -27% a luglio e – 14% ad agosto. Nelle località di villeggiatura italiane la performance estiva è stata molto positiva: nelle province di Ancona, Livorno e Siracusa e nella città metropolitana di Napoli i posti prenotati sono stati superiori al 2019. Merito della popolazione locale e del turismo interno, mentre sono calati drasticamente rispetto al 2019 i viaggiatori internazionali. 

UN SETTORE CREATIVO E AGILE

TheFork ha condotto nel gennaio 2021 un’indagine su oltre mille ristoranti per comprendere meglio l’impatto della pandemia sui livelli occupazionali nel settore della ristorazione. Il 52% degli intervistati ha applicato la cassa integrazione a tutto il personale, mentre quasi il 20% lo ha fatto per più della metà del personale. Grazie a queste misure, circa il 70% delle aziende è riuscito a non licenziare nessuno dei propri dipendenti. Il 24% ha dovuto licenziare parte del personale, mentre il 6% ha dichiarato di aver lasciato a casa tutto lo staff. Il 73% dei ristoranti intervistati ha detto di aver ricevuto aiuti governativi, mentre il 27% ha dichiarato di non aver ricevuto nulla. Dei ristoranti che hanno ricevuto aiuti finanziari, quasi tutti (92%) si sono detti insoddisfatti e hanno trovato l’importo troppo basso per sopravvivere.

COME PREPARARSI ALLA RIAPERTURA

Secondo uno studio condotto a maggio 2020, attraverso Surveymonkey su un campione di 13 mila utenti italiani, acquista sempre più importanza la possibilità di prenotare tavoli all’aperto (59%), mentre continuano a essere ritenute utili dagli utenti la comunicazione online delle misure di prevenzione messe in campo dal ristorante (molto importante per il 50% degli intervistati), il menu digitale (molto importante per il 39% degli intervistati), le recensioni dedicate alle norme anti-Covid (30%) e la possibilità di pagare da app senza contatto con il cameriere (22%). 

© Riproduzione riservata