Jay-Z cede la metà di Armand de Brignac a Lvmh

Il gruppo francese, attraverso Moët Hennessy, ha acquisito il 50% del brand di champagne di proprietà della star rap e hip hop. Una novità che rianima un mercato penalizzato dal Covid e che, nel 2020, ha perso circa 1 miliardo di euro
Jay-Z cede la metà di Armand de Brignac a Lvmh

Un calice di champagne per brindare a una nuova intesa tra il mondo del lusso e quello della musica. Moët Hennessy, beverage branch di Lvmh, ha infatti acquisito la metà del capitale di Armand de Brignac, brand di champagne dal 2014 di proprietà del noto produttore americano di musica rap e hip hop Shawn Carter, in arte Jay-Z.

Che l’affare suonasse possibile e in via di definizione finale lo si era intuito visitando il profilo Instagram di Alexandre Arnault, figlio del patron della multinazionale francese del lusso, sul quale, alla vigilia dell’annuncio (avvenuto il 23 febbraio, ndr) è stata postata una foto che lo ritrae insieme allo stesso artista statunitense.

UNA STORIA GIOVANE, MA DI SUCCESSO

Con questa operazione, un’ulteriore griffe di prestigio entra dunque nel portafoglio del gruppo transalpino che, seppure in co-partnership, si aggiudica una marca molto apprezzata dagli esperti delle bolle francesi, nonostante una storia alle spalle ancora giovane. La nascita del marchio, infatti, risale al recente 2006, per opera della storica casa madre Maison Cattier, fondata nel lontano 1763 nel piccolo villaggio di Cligny-les-Roses, posizionato nel cuore dell’area dello champagne, praticamente a metà strada tra Epernay e Reims. 

PACKAGING ELEGANTE E RICERCATO

Armand de Brignac è oggi presente sul mercato con prodotti che hanno un posizionamento di prezzo medio-alto che parte da 300 euro a bottiglia. Tre le referenze più note spiccano Gold Brut, Demi Sec, Brut Rosè e le cuvée ultra prestige Blanc des Blancs e Blancs de Noir. Non passa poi inosservato il packaging, elegante, stilizzato e ricoperto in peltro, sul quale campeggia il logo del marchio rappresentato da un imponente asso di spade.   

ANCORA MISTERO SULLE CIFRE DELL’AFFARE

Non si conosce ancora l’ammontare che Lvmh ha dovuto sborsare per acquisire la metà del marchio, in quanto non è stato reso pubblico dalle parti contraenti, ma secondo quanto riportava il quotidiano Times nel 2018, la metà del valore del brand Armand de Brignac si aggirava al tempo intorno a circa 250 milioni di dollari. In ogni caso, i soldi sono stati spesi con convinzione dal gruppo con sede a Parigi, che consolida il suo ruolo di leader assoluto dello champagne, potendo sfoggiare brand del calibro di Dom Pérignon, Veuve Clicquot, Ruinart, Krug e Moët & Chandon. “Con Armand de Brignac “, ha spiegato Philippe Shaus, chief executive officer di Moët Hennessy, “puntiamo sull’offerta di nicchia che, in queste ultime stagioni, ha contribuito a rivoluzionare ulteriormente il prestigio della categoria. Vogliamo fare quindi parte di questo processo, aprirci a una nuova clientela e proseguire nel completamento della nostra offerta in portafoglio“. 

L’acquisizione arriva in un momento molto delicato per il mercato dello champagne. Il 2020 si è chiuso come ce lo si aspettava, vale a dire in contrazione. Il Comité champagne riporta, infatti, che i volumi mondiali sono stati fortemente indeboliti dalle conseguenze del Covid, con un crollo del 18% rispetto al 2019 e conseguente perdita economica stimata a circa 1 miliardo di euro

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