Il presidente di Fiepet chiede aiuti concreti per l’Horeca

Giancarlo Banchieri non condivide la protesta di #ioapro andata in scena nel fine settimana. Ma auspica che dall'esecutivo arrivino precise agevolazioni per combattere la crisi di liquidità degli esercenti
Il presidente di Fiepet chiede aiuti concreti per l’Horeca

La disperazione degli esercenti del fuori casa è assolutamente comprensibile, ma la legge non s’infrange in nessuna maniera. Anche se ritenuta sbagliata. Si riassume in questa dichiarazione il pensiero di Giancarlo Banchieri, presidente di Fiepet Confesercenti, in merito a #ioapro, iniziativa di protesta andata in scena questo scorso fine settimana per tenere aperti gli esercizio al di là dei limiti di orario imposti dall’ultimo decreto legge del governo.

CONVINCERE IL GOVERNO A VARARE NUOVE MISURE

Un gesto che ha sollevato non poche polemiche, anche dalle stesse associazioni di categoria dei pubblici esercenti, tra cui appunto quella presieduta da Banchieri, che la considera un episodio non condivisibile e che peraltro ha ottenuto un numero molto basso di adesioni. Le priorità secondo Fiepet sono altre, vale a dire convincere l’esecutivo a riconoscere alcune misure economiche che possano aiutare l’intera filiera del fuori casa.

INCONTRO AL MISE COL MINISTRO PATUANELLI

Con questo fine nasce l’incontro previsto oggi (18 gennaio per chi legge, ndr) tra le associazioni di categoria dei pubblici esercizi e Stefano Patuanelli, ministro per lo Sviluppo Economico. ‘’In sostanza, avanziamo al governo esplicite richieste da inserire nel prossimo Dpcm previsto per fine gennaio attraverso lo scostamento di bilancio“, fa sapere Banchieri.

Da una parte, l’istituzione di un fondo perduto a favore degli esercenti del fuori casa parametrato alle perdite di ciascuno calcolate non sul singolo mese, ma sull’intero anno. Dall’altra, invece, la possibilità di bloccare, almeno per i prossimi due-tre mesi, le spese relative alle bollette e il costo degli affitti, nonché un cronoprogramma per quanto riguarda le aperture. Queste misure rappresentano soluzioni concrete per fare fronte a un preoccupante problema di liquidità che stanno riscontando un numero crescente di esercenti. Anche perché i ristoranti e i bar, a differenze di molte altre categorie lavorative, sono di fatto praticamente fermi da quando è scoppiata la pandemia’’. 

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