Next Generation: anche l’horeca vuole la sua parte. E il turismo

Nella due giorni romana non sono ovviamente mancate le proposte anche a supporto dell’horeca e delle attività ricettive
Next Generation: anche l’horeca vuole la sua parte. E il turismo

Education, patrimonio culturale e foodtech. Sono queste le tre categorie sulle quali puntare per rilanciare l’Italia che sono state al centro di Next Generation The Italian Innovation Society, il summit sull’innovazione andato in scena al Talent Garden Ostiense a Roma, il 15 e 16 ottobre.

TUTTI RIUNITI. O QUASI

“Giovani e Digitalizzazione”. È stato un po’ il mantra della due giorni romana. Di giovani, sul palco se ne sono visti pochi, ma questa è un’altra storia. 200 tra Ministri, imprenditori e innovatori si sono riuniti per discutere soluzioni concrete e stilare un decalogo delle priorità per meglio utilizzare i 209 miliardi del Next Generation EU. E le soluzioni, per horeca e turismo, non sono mancate.

DIGITALE AL CENTRO

Non poteva che essere il digitale la soluzione per rilanciare l’horeca.Il gruppo di lavoro al quale ha partecipato TheFoodCons, insieme a Forward Fooding e alle startup Wallfarm, Soonapse, pOsti e Deliveart (entrambe trattate su Startup Corner di Food Service), nelle settimane precedenti il summit ha elaborato e presentato un’interessante proposta, in due punti:

  1. Un voucher digitale da elargire direttamente agli operatori (dalle aziende agricole ai ristoranti) per finanziare progetti d’innovazione e collaborazioni con startup
  2. Una piattaforma foodtech con tutti gli attori della filiera, dalle startup alle aziende, facilmente consultabile.

Si è espresso così Max Leveau di Forward Fooding: “L’ecosistema delle startup in Italia è decisamente in crescita, soprattutto nel foodtech, uno dei settori che ha effettivamente visto una spinta agli investimenti nonostante la pandemia. Ma occorre iniettare più capitale nell’economia delle startup, ma nel complesso penso che debba avvenire un cambiamento culturale e sviluppo fuori dall’Italia, devono essere più audaci e aperti alla collaborazione”.

IMPRENDITORI PIÙ AUDACI

Ed è proprio sull’audacia che si basa la proposta elaborata dal gruppo di lavoro composto da Startupbootcamp con Nestlè, Riso Gallo e le startup Feat Food, AdvisorEat e Eatsready (anch’essa trattata su StartupCorner, come ci ha raccontato Alceo Rapagna di StartupBootCamp:

“La nostra proposta si compone di una parte hard, ovvero l’introduzione misure di incentivo per gli investimenti in startup e una parte soft, sensibilizzare e creare cultura di innovazione tra le aziende italiane, non solo del food”).

IL DECALOGO

Ecco i 10 punti che l’ecosistema dell’innovazione chiede al Governo di considerare per potenziare gli investimenti, affiancando anche parte delle risorse dei fondi europei alle risorse che già molte realtà attive nei settori di analisi stanno stanziando.

1) LA RISCOPERTA (Cultural Heritage)

2)  INSIEME PER L’ENGAGEMENT (Cultural Heritage)

3)  CHIAMATA AGLI INNOVATORI (Cultural Heritage)

4) APPRENDIMENTO P2P (Education)

5) RIDURRE LA DISTANZA (Education)

6) GIVE-BACK (Education)

7) DAL FRUTTO (Food&Foodtech)

8) …AL NUOVO CAMPO (Food&Foodtech)

9) UNA FILIERA APERTA (Food&Foodtech)

10) UN “CAMPO” TUTTO NUOVO: DEMOLIRE LO SPRECO (Food&Foodtech)

Parleremo più in dettaglio dell’evento su Food Service di Novembre

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