Il Mannarino tris a Milano e nel 2021 previste quattro aperture

L’insegna che propone un format ristorativo che strizza l’occhio alle vecchie macellerie pugliesi con cucina, inaugura il suo terzo locale nel capoluogo lombardo. E nel 2021 l’espansione proseguirà in altre città con quattro aperture previste nel Nord Italia

Saranno il potere che esercitano al palato i saporiti piatti di carne pugliese e altre prelibatezze di quella terra, ma anche la sensazione di trovarsi in uno spazio semplice e accogliente. Aggiungete poi l’euforia e la determinazione dei giovani ideatori del format è otterrete Il Mannarino. L’insegna nata lo scorso anno per mano di tre giovani imprenditori millennialsLuca Ballabio, Filippo Sironi e Gianmarco Venuto – prosegue la sua espansione a grande velocità. A Milano i ristoranti sono già tre, dal prossimo anno invece si uscirà dai confini meneghini.

E così questa catena, basata su un format che rispolvera le vecchie macellerie della Puglia trasformandole in ristoranti ‘al banco’, dopo avere aperto il primo punto vendita milanese in Piazza De Angelis, avere poi bissato in Via Carlo Tenca, si è ora concessa il tris con un terzo locale in Via Fiamma al 4/6. La formula in ogni ristorante non cambia: il cliente si avvicina al banco e indica il taglio di carne che desidera ordinare. A cucinarlo se ne occuperà il mannarino, nome gergale attribuito al coltello affilato che si usa in cucina, da cui appunto prende spunto il nome dell’insegna.

Il menu del nuovo locale rimane dunque invariato e, oltre alle tipicità carnivore della Puglia (tra cui meritano di essere citate le bombette preparate in otto diverse ricette e farcite di ripieni vari), offre come i due nati prima di lui la possibilità di includere il pasto con freschi contorni a base di verdure fresche e spedite quotidianamente dall’amata terra pugliese. La lista prevede borragine, carciofi, bietole, tradizionali cime di rape e altro ancora. Chi dice Puglia, dice poi latticini e, immancabili all’appello, ecco apparire al banco fresche burrate (solo a pranzo). Il team che opera ai fornelli si destreggia anche nella preparazione di parmigiane, caponatine alla pugliese e puree di fave e cicoria. Si mangia e si beve: da alcune settimane è stata ampliata la lista vini, salita ora a 30 etichette tutte rigorosamente provenienti da terroir italiani.

La terza apertura promette di non essere l’ultima. Il trio di proprietari ha in serbo novità. ‘’Abbiamo già messo in conto altre quattro aperture per il 2021 – ci ha svelato al telefono Luca Ballabio –. Coperta Milano, adesso ci stiamo concentrando su altre città italiane. Non posso svelare dove avverranno, ma limitarmi a dire che si trovano nel Nord del paese. In ogni caso, replicheremo il format così come ideato fin dal principio. Non siamo interessati a integrare nuovi servizi, come per esempio la miscelazione che, almeno per il momento, non rientra nei nostri piani di sviluppo’’.

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