Ultimo Tocco, il delivery sposa il food design nell’era Covid

Un laboratorio creativo a Milano prepara piatti che vengono consegnati a domicilio e rifiniti dai clienti. L’idea di Paolo Barichella e Mauro Olivieri nata nell’emergenza della pandemia
Ultimo Tocco, il delivery sposa il food design nell’era Covid

Si chiama Ultimo Tocco, come quello che perfeziona un piatto prima di servirlo a tavola. È la nuova avventura imprenditoriale di Paolo Barichella e Mauro Olivieri, due tra i nomi storici del design applicato al cibo, che hanno deciso di entrare nel mondo del delivery con una soluzione ad alto tasso di creatività.

UN LABORATORIO CREATIVO A MILANO

Ultimo Tocco non è un ristorante ma un vero e proprio laboratorio creativo con sede a Milano, in cui i due designer coordinano la preparazione dei cibi pensati per essere consumati a distanza, a pranzo o cena, semplicemente con l’aggiunta di un “tocco” personalizzato a cura di chi servirà la ricetta in tavola. Grazie a specifiche tecniche di preparazione e speciali metodologie che prevedono due tempi differenti di preparazione e finitura, i cibi possono essere ordinati su www.ultimotocco.it ogni giorno dalle 11 alle 20 e conservati in frigo anche per 2/3 giorni. Arrivano a casa o in ufficio tramite Glovo in buste monoporzione o in un contenitore di polipropilene completamente riciclabile o riutilizzabile.

LAVORARE IN TEAM COL CLIENTE

“Il metodo Ultimo Tocco si basa sui principi della cucina destrutturata, già percorsa dai più grandi chef in tutto il mondo quale metodo che consente di ottenere la più alta qualità da parte di ogni singolo ingrediente. Abbiamo messo a punto un metodo di design dei servizi che ci consente di lavorare in team con il cliente come nella cucina di un ristorante; noi pensiamo alla produzione e lui alla linea delle preparazioni espresse”, spiegano gli ideatori del progetto.

FOOD DESIGN IN RISPOSTA ALL’EMERGENZA COVID

“Ci è sembrato questo il momento più opportuno per far nascere Ultimo Tocco, dopo aver osservato che durante il periodo di lockdown molti ristoranti per provare a reggere il colpo causato della pandemia, avevano snaturato il loro modello improvvisando soluzioni take away e delivery, spiegano gli ideatori dell’iniziativa. “Gli stessi ristoratori che a ragione, avevano sempre sostenuto che la qualità esiste solo se si producono piatti espressi che vengono consumati passando nel minor tempo dalle mani dello chef al tavolo del cliente. Se il design è l’arte di usare la scienza con ingegno e creatività, noi Food Designer ci sforziamo per fare in modo che questi principi possano essere applicati anche nel settore alimentare”.

SELEZIONE DELLE MATERIE PRIME E IDEE ORIGINALI

In menu, preparazioni semplici e gustose, dai risotti, alla pasta, piadine, dessert. E anche una proposta per l’aperitivo: l’Aperol Spritz “destrutturato” abbinato a cucchiai da finger food riempiti di Jelly Aperol e decorati con scorza di arancia naturale. Punto di forza della proposta di Barichella e Olivieri è la ricerca delle materie prime. Dagli agnolotti ripieni, ai garganelli, agli spaghetti alla chitarra, tutto è abbinato a condimenti tipici della tradizione Italiana forniti a parte in buste o in sac a poche. Tra i best seller ci sono i Toc, piccoli cestini di pasta frolla né salata né dolce da riempire con creme a base di fibra naturale e vegetale e le PiaDesign, reinterpretazioni di ricette come la carbonara o farcite con il pesto genovese o la salsa di arrosto.

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