Foodservice keywords: N come Nuovi modelli di business

L’emergenza Covid-19 sta imponendo un cambio degli schemi e dei modelli per le imprese del foodservice. Dai dining bond, alla scelta degli interlocutori, fino all’aggregazione tra imprese, la parola d’ordine è nuovi modelli di business
Foodservice keywords: N come Nuovi modelli di business

L’emergenza Covid-19 e la chiusura degli esercizi commerciali impongono alle imprese del foodservice lo sforzo di ripensarsi, a volte riadattare o cambiare il proprio modello di business. Se la resilienza delle imprese si può paragonare al vento che colpisce gli alberi, ci sono alberi che si spezzano e altri, invece, che con forza trovano il modo per cambiare posizione e prosperare. L’integrazione di nuovi modelli di business diventa modalità necessaria, spesso sofferta, sempre fantasiosa per continuare ad operare. Alcuni di questi sono molto evidenti: l’e-commerce e il delivery sono le strade più battute. Laddove la presenza fisica non è possibile si cerca il modo per essere online e per rispondere ad un bisogno concreto.

In questo rimescolarsi di carte, si delineano tre interessanti modificazioni o reinterpretazioni del modello di business che possiamo così riassumere:

  1. Dining bond: i nomi sono diversi, da dining bond a risto-bond a gift card, ma il meccanismo rimane lo stesso. Per sostenere un locale costretto alla chiusura, si può acquistare al momento attuale un buono del valore di un pasto, che poi verrà riscattato alla fine dell’emergenza. Si paga oggi ad un prezzo prefissato il pasto che si consumerà domani. Questi strumenti sono stati creati per aiutare il settore della ristorazione a sostenere le spese correnti. Si può agevolare anche il proprio bar di fiducia con l’iniziativa lanciata da AB InBev, salvailtuobar.it. Si tratta di una piattaforma attraverso la quale è possibile fare una donazione al bar e attraverso la quale si riceve in cambio una card da spendere per una birra alla sua riapertura.
  2. Dal B2B al B2C: le imprese del comparto si aprono a nuovi canali di vendita. Longino & Cardenal, azienda specializzata nella ricerca e fornitura di materie prime rare e preziose per la ristorazione, tradizionalmente vocata al B2B, si apre al B2C, ovvero crea un nuovo canale di vendita con consegna a domicilio che dà accesso anche ai privati. In contemporanea sostiene con una raccolta fondi l’azienda della Regione Lombardia che gestisce il 118.
  3. Aggregazione tra imprese: il foodservice si organizza aggregando imprese. È il caso di Menù, impresa di Medolla (MO) dedicata alla produzione di specialità alimentari destinate alla ristorazione professionale, che ha creato insieme ad altre aziende e associazioni, una rete per promuovere la distribuzione di pasti a domicilio. L’iniziativa si chiama #ristoriAMOci a casa ed è attiva grazie alle numerose piccole e medie imprese della ristorazione quali, ad esempio ristoranti, pizzerie, macellerie, gastronomie, in grado di garantire un servizio di food delivery sul territorio nazionale.

In attesa che anche da noi arrivi la fase del revenge spending, assistiamo a modificazioni e creazioni di nuovi modelli di business che sanno e sapranno dare forza ad un settore dinamico e sempre pronto a inventare e inventarsi.

di Guia Beatrice Pirotti

© Riproduzione riservata