Ge.S.A, personalizzati e ‘healthy’

Una strategia che punta su Km0, free from, equo solidali e funzionali. In programma, eventuali acquisizioni di aziende con una chiara localizzazione sul territorio.

Lo scorso anno Ge.S.A ha festeggiato con grande orgoglio i suoi primi cinquant’anni di attività. Un anniversario importante e significativo, soprattutto se si pensa che stiamo parlando di un player che opera nel settore vending, un mondo complesso e alle prese, in questi ultimi anni, con profondi mutamenti.

Ed è proprio perché il percorso di crescita è stato spesso contrassegnato da insidie prontamente superate, che Fabio Quadrio, Amministratore Delegato dell’azienda che ha sede a Milano, è particolarmente euforico quando ripercorre la storia di Ge.S.A., soffermandosi sulle tappe salienti.

Quali sono oggi le sfide più impegnative che dovete affrontare per rimanere competitivi sul mercato?
Sicuramente riuscire a imporsi in un mercato oggigiorno saturo di offerte, nonché soddisfare le richieste sempre più specifiche della clientela. Per questa ragione non dobbiamo mai smettere di puntare sull’innovazione per essere al passo con i tempi, formulando contemporaneamente una grande attenzione alla salvaguardia della qualità, alle risorse che lavorano con noi e, ovviamente, al conto economico che ci permette di crescere e migliorare.

Com’è strutturata la vostra organizzazione sul territorio?
In Italia abbiamo 7 sedi e diversi depositi dislocati per assicurare strategicamente distanze brevi tra luogo di rifornimento e di consumo. Più nello specifico, l’headquarter centrale è a Milano, mentre le filiali si trovano a Bergamo, Brescia, Lodi, Verona, Asti e Cuneo. Grazie poi a società da noi partecipate siamo in grado di offrire un servizio in quasi tutto il paese. Riteniamo che la vicinanza e la conoscenza del territorio siano elementi indispensabili per un’attività efficiente, per questo abbiamo scelto partner che agiscono con i loro brand a livello locale e presidiano bene le rispettive zone di competenza.

Che tipo di sistema avete adottato per gli ordini?
Ci avvaliamo di software transazionali attraverso i quali automatizziamo e colleghiamo vendite, acquisti, contabilità e gestione del magazzino. Un modo questo per incrementare l’efficienza e di avere un controllo completo delle attività e di migliorarne l’efficienza.

E quale strumento avete adottato per controllare eventuali guasti oppure situazioni di out of stock delle macchine automatiche?
Usiamo un sistema certificato che consente, grazie all’ausilio di apparecchiature Gprs e 4G, di convogliare i dati raccolti sul campo nelle nostre ‘Sale Regia’, dove vengono elaborati e analizzati in modo da rendere l’intervento il più possibile tempestivo ed efficace.

Venendo all’offerta: nel vostro portafoglio ci sono prodotti equo solidali. Ci spiega quanto vale questa tipologia sul vostro fatturato?
Rispondo partendo da un presupposto: essere innovativi vuol dire anche cogliere i nuovi trend di consumo. Nella nostra gamma di prodotti, pertanto, trovano posto diverse etichette provenienti dal settore equo e solidale. Si parla di proposte dolci, salate, bevande calde e fredde. È ancora una mercato di nicchia in fase di sviluppo e che non ha ancora una significativa rappresentanza sul nostro esercizio economico.

Mentre sul Km 0 come vi organizzate e chi sono i vostri fornitori?
Ge.S.A. è attenta alle tematiche ambientali e, per questa ragione, abbiamo deciso di inserire nella gamma dei prodotti alimentari regionali e locali, che consentono di ridurre la distanza tra luogo di produzione e di consumo. Per ogni nostra filiale presente sul territorio abbiamo raggiunto accordi con una serie di fornitori che siano realmente portatori di qualità e con provenienza certificata. Parliamo di un’offerta che spazia dai freschi (0-4˚) all’acqua, al dolce, al salato e agli snack speciali.

L’aspetto healthy e benessere fisico è per voi strategico. In tal senso, avete siglato accordi speciali con enti e istituzioni?
Credo che ognuno di noi senta parlare quotidianamente di sana alimentazione e di un corretto stile alimentare. A noi la cosa piace molto e vogliamo renderla sempre più prioritaria nella strategia di business. Per ribadire la nostra posizione su questo fronte, abbiamo aderito a progetti promossi dal Ministero della Salute. Tra questi ci tengo a evidenziare quello sviluppato con la Regione Lombardia e in collaborazione con alcune scuole e ospedali, che prevede la distribuzione di prodotti con quantità di zucchero e grassi controllate.

A suo parere cosa realmente necessita il settore vending per migliorare?
In primis: ridurre la distanza tra azienda distributrice e cliente, inteso nella sua veste di consumatore finale le cui esigenze devono essere studiate e comprese con attenzione, in maniera tale da creare un’offerta personalizzata e meno standardizzata.

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