Intervista a Chiara Nasi, Presidente di CIR food

Una carriera professionale sviluppata all’interno di CIR food. Entrata nel 1995 come responsabile dell’ufficio legale, ha poi ricoperto il ruolo di Direttore risorse umane e, successivamente, di vicepresidente. Ultima tappa, nel 2013, la nomina a Presidente. Chiara Nasi conosce in profondità la realtà CIR food, il suo dna e la sua importanza in termini economici e sociali.

Quali sono la mission e i valori fondamentali di CIR food?
I valori sono tanti e, proprio perché vogliamo darne evidenza sia all’interno che all’esterno dell’impresa, abbiamo creato la nostra “Carta di unicità”, che ruota lungo l’asse: cibo, cultura e persone. Partendo da queste tre parole strategiche, abbiamo definito quattro principi guida, che definiscono l’essenza di CIR food:
1) è una cooperativa fondata su democrazia, rispetto e sincerità;
2) è una impresa nata in Emilia Romagna, con una visione di sviluppo globale;
3) crede nella cultura e nel lavoro che danno dignità alle persone;
4) lavora per rendere accessibile a tutta la società il piacere e la qualità della nutrizione. Attorno a questi quattro principi guida abbiamo poi scelto venti valori fondanti, tra cui, ne cito alcuni, la cooperazione, il lavoro, la nutrizione, la sana alimentazione, la socialità e la sostenibilità.

Cosa vi ha spinto a realizzare questa “Carta di unicità”?
È stata una scelta legata alla forte crescita della nostra impresa. Vogliamo comunicare alle molte persone che sono entrate in CIR food o che per motivi di lavoro si interfacciano con noi, in Italia e all’estero, il nostro dna, le nostre peculiarità, i nostri obiettivi. E, di riflesso, vogliamo che tutte le persone che lavorano con noi si riconoscano nelle parole chiave che contraddistinguono CIR food.

In uno dei vostri principi guida si parla di qualità della nutrizione. Quanto è importante il tema della qualità per CIR food?
Per noi la qualità è fondamentale. Quando dobbiamo decidere se partecipare o meno a una gara d’appalto, controlliamo immediatamente quali sono le richieste in termini di servizio e di prezzo. Se non corrispondono ai nostri parametri e non possiamo mantenere i nostri livelli di qualità non partecipiamo. Si tratta di trasparenza nei comportamenti e coerenza con i nostri principi.

CIR food è una cooperativa, quindi, si ‘muove’ con le regole della mutualità: come si concilia questa visione con le regole di mercato di un’impresa privata?
Come ogni tipologia di azienda, le cooperative sono imprese, e come tali devono riuscire a stare sul mercato in cui operano producendo reddito. La vera distintività risiede nel fatto che i nostri guadagni vengono reinvestiti nell’impresa a sostegno del suo sviluppo e vanno ad accrescere il patrimonio per le future generazioni. Lo scambio mutualistico avviene attraverso il lavoro, siamo una cooperativa di lavoro e il nostro primo obiettivo è quello di creare occupazione che puoi raggiungere attraverso lo sviluppo dell’impresa, e per questo la nostra continua crescita è essenziale.

Quali sono i fattori vincenti che hanno permesso la crescita di CIR food?
Sono molteplici. Innanzitutto, lo ribadisco, la nostra cultura d’impresa e i nostri principi rappresentano fattori di straordinaria importanza. A questo aggiungerei la nostra capacità di guardare al futuro in modo dinamico e proattivo, cercando di anticipare i cambiamenti e le tendenze, garantendo uno sviluppo profittevole nel lungo periodo. Questo richiede coraggio negli investimenti, capacità di adattamento e rapidità nelle scelte. Quest’ultimo fattore è diventato fondamentale in un mercato sempre più competitivo e in costante evoluzione. Un altro fattore molto importante è l’innovazione, che a noi piace chiamare immaginazione, una variabile strategica imprescindibile.

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