Hot drinks, si confermano i prodotti funzionali

Innovazione ad hoc per il fuori casa, con attenzione ai nuovi consumatori. Ampliamento degli assortimenti

Varietà, benessere e gusto: sono queste le caratteristiche su cui fanno leva i maggiori player del settore caffè e bevande calde per rispondere alle esigenze degli operatori e dei consumatori. Questi ultimi vogliono conoscere l’origine delle materie prime, optano per referenze di qualità, spesso affidandosi al nome del brand, e nello stesso tempo, desiderano vivere una sorta di emozione quando sorseggiano la referenza in tazza.

Alternative non tradizionali

Nel comparto delle bevande calde, il caffè al ginseng rimane l’alto vendente delle gamme bevande calde che le varie aziende propongono, ma stanno prendendo sempre più piede le alternative “free from” e quelle contenenti estratti funzionali. In primis, spiccano le proposte senza glutine e senza lattosio, tra le più richieste da coloro che devono seguire specifici regimi alimentari, e poi non mancano le classiche richieste senza caffeina e senza zuccheri aggiunti.

«Si tratta di bevande che hanno caratterizzazioni funzionali riconosciute dal consumatore e semplici da spiegare – commenta Elisa Galaverna, Marketing Manager di Sirea –. Al bar c’è molta attenzione da parte del consumatore al gusto e alla qualità di ciò che sceglie, incluse le referenze senza lattosio o senza glutine». Sta emergendo un’evoluzione sia dei punti di consumo sia dei consumi. Questi ultimi si polarizzano verso i locali che hanno delle caratteristiche distintive. La caffetteria tradizionale, per esempio, asseconda il cambiamento e cerca di dare un contenuto più referenziale; stesso discorso per il canale ristorazione. A rimanere indietro è il bar generalista, che soffrendo dei consumi in calo inizia a proporre dei prodotti meno premium, a discapito della qualità, che invece il consumatore moderno chiede.

«Un trend forte, che negli ultimi quattro anni è cresciuto di circa il 50%, è quello dell’offerta di livello nel monoporzionato, soprattutto nel canale ristorante, che trova nelle capsule una soluzione valida al bisogno di offrire un caffè di qualità, anche con volumi di vendita poco elevati – spiega Maurizio Cozzolino, Italy Country Manager del Gruppo Lavazza –. Infine, ci sono le tendenze che arrivano dall’estero: gli speciality coffee, le monorigini con qualità elevata, e l’introduzione di forme di estrazione particolari, per lo più presenti nei locali più innovativi. In crescita anche la domanda del biologico, con un significativo numero di locali che ampliano l’offerta includendo prodotti salutari e bio».

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